venerdì 9 aprile 2021

appunti

 Forse torniamo a scuola dopo Pasqua, tutti e 4.
Chissà, speriamo. Mi sento dentro una bolla elastica che si deforma a piacimento inglobando via via ogni mia giornata, una bolla vagamente informe.
Vorrei uscirne, e contemporaneamente ho paura, ormai, di non saper più vivere in modo normale, quando arriverà il momento. Arriverà?


I bambini crescono a vista d'occhio, nel frattempo, soprattutto Topo che più che topo è ormai un puledro, lungo e spigoloso nei suoi 6 anni appena compiuti, con gli occhi grandi come gli alieni di certa iconografia.
Patato è pieno di energie, minutino, rispetto al fratello, si identifica in Hulk e ha una capacità distruttiva di tutto rispetto.

Raramente sono tranquilla su come li sto crescendo,più spesso ho la sensazione di sbagliare tutto, o una buona parte. Comincia a pesarmi la mia esperienza di figlia unica, di bambina unica in una famiglia da film americano sulle famiglie disfunzionali, cerco spunti nella saggistica riguardo alle fratrie, alle dinamiche, a com'è essere in casa con un altro che è come te ma diverso.

mercoledì 20 gennaio 2021

tempo che passa

I ragazzini hanno cominciato a chiamarmi signora da poco. Da molto poco. 
Ho vissuto a lungo di rendita rispetto alla mia età, dimostrando sempre qualche anno di meno. 
Adesso comincio a pagare il conto, un conto sempre più veloce, sembra che il mio corpo abbia deciso di lasciarsi andare a doppia velocità ultimamente: cade la faccia, cade il collo, cade la pelle cominciano i capelli bianchi e diventano all'improvviso uno sciame e le rughe e tutto il resto. Gli acciacchi
 
il mio corpo non è mai stato il mio migliore amico, adesso ci guardiamo con sospetto: io non sono abituata a vederlo così, non ci riconosciamo più.

Da anni non desidero imporre la vista del mio corpo nudo a nessuno, né agli estranei in spiaggia né a persone conosciute. 
Mi mette un po' a disagio per questo l'osteopata, quando mi dice col suo sorriso meraviglioso, bene adesso spogliati che cominciamo. Lui che appena più giovane di me è di una bellezza statuaria che non si può descrivere se non chiamando in causa Alain Delon e Marlon Brando in un mix delizioso. Lo dicono le sue pazienti, e anche i suoi pazienti, è un bravissimo osteopata ma la prima cosa che esce di bocca a tutti è...è bellissimo
Poi si torna tutti a lodarne le capacità professionali. 
Ma è  innegabile che sia delizioso guardarlo. 
Solo che preferirei guardarlo vestita. 
Lui sorride, mi gira, mi solleva come io fossi una piuma, e mentre  mi dice "respira forte" mi fa scrocchiare dolorosamente e poi mi stira e poi mi piega di nuovo e mi ritrovo tutto il suo peso sul ginocchio e penso che farò un urlo e poi lui dice bene, Stai meglio, tra un po' non avrai più bisogno di me. 
 
Un giorno gliel'ho detto, che lui è talmente bello, che non posso non avere più bisogno di lui. Perché a me quando ricapita che un uomo così mi tocchi mentre io me ne sto sdraiata in mutande? 
Gliel'ho detto e lui è scoppiato a ridere. 
Poi ci ho pensato e mi sono scusata, perché se una frase così la dicesse un uomo brutto e grasso a una bellissima ragazza, sarebbe considerata molestia.
E io l'ho detto senza neanche pensarci, a come avrebbe potuto prenderla. 
Lui ha riso ancora e mi ha detto di non preoccuparmi. 
Dal suo quasi mentre 90 al mio metro e 58 stiracchiato ha strizzato l'occhio e mi ha detto che devo fare gli esercizi.
E di andare quando voglio, basta che non mi lamenti troppo quando mi fa male perché  se no non vale. 
Mi fa sempre un male cane, ma in fondo è un uomo simpatico. Chissà come invecchierà.

giovedì 31 dicembre 2020

realtà

 Nei film le donne quando sono depresse mangiano lardo fritto nello strutto. Bevendo vodka liscia. E restano fregne.
Io a Capodanno finocchi lessi e pollo alla piastra. Con acqua.
E assomiglio a Bombolo.
Ah, la vita...

venerdì 13 novembre 2020

Autunno

 Proseguiamo, le settimane sembrano volare mentre i giorni sono lunghi e pieni. E' molto strano.
Ogni tanto ripenso al primo lockdown, ora che attendiamo il secondo.
E' stato a marzo, Topo stava per compiere 5 anni e Patato aveva due anni e mezzo. Quanto è cresciuto il piccolo, in quei mesi. Quanto sono cresciuti entrambi, come fratelli.
E ora ha quasi 3 anni e mezzo, lui, e il fratello tra poco farà i 6.
E mi sembra già tutto così diverso.
Sarà che me lo aspetto, il passaggio ad arancione e poi a rosso.
Sarà che mi sono premunita di farina e balsamo (per fare la pasta modellabile), sarà che ho un po' di libri operativi cercati con cura, sarà che a 3 e 5 anni...6 mesi fanno tanto. Anche se non so come sarà davvero, come ne usciremo stavolta, sono leggermente meno preoccupata, ora, per la salute mentale di tutti. Forse perchè ancora non ci siamo, nel rosso.
Non lo so. So che sono stanca e tesa più spesso di quanto vorrei, ma nel frattempo è bello vederli così felici di andare a scuola. E andare io, a scuola.

lunedì 21 settembre 2020

Settembre

 Settembre è sempre il mese del ricominciare, no?

Da qualche anno non uso più l'agenda, anche se quelle piccole QuoVadis le ho usate fin dall'università.
Adesso segno tutto nel calendario del telefono, è pratico ma non è la stessa cosa.
L'agenda vuota da riempire prima con ordine e poi con crescente casino è sempre stata un piacere.
Settembre.
Quest'anno la scuola è strana,e in una famiglia composta da insegnanti e studenti, la cosa si sente eccome.

TOPO ha ricominciato nella sua vecchia scuola, FINALMENTE per l'ULTIMO anno.
Anche perchè non è che abbiamo cominciato benissimo.
Lo so che è un bambino vivace, e anche parecchio chiacchierone. E a volte lo trovo anche immaturo, in contrasto con la sua intelligenza che a volte mi lascia senza parole.
Però...però è stato già  MESSO FUORI DALLA PORTA  dalla maestra. Il che, alla scuola dell'infanzia, mi fa molto scuola gentiliana. E io ci lavoro, all'infanzia.
Vedremo come procede, per il momento osservo.

PATATO ha cominciato in un'altra scuola, ca va sans dire, non lo avrei mandato in un posto da cui non vedo l'ora di tirar fuori l'altro.
Non che ci vada volentierissimo, sarà che siamo in inserimento e purtroppo devo farlo entrare dopo due ore che stiamo insieme io e lui, ma mi dice che non ci vuole andare.
Però poi entra, con la faccia un po' seria, e insomma...so che dopo qualche minuto è già tutto passato.
Da giovedi potrà andare per tutta la mattina, e non solo dalle 10 al pranzo,e questo aiuterà sicuramente perchè andremo a scuola tutti e via.

Insomma, è settembre e stiamo ricominciando.
Le maestre di Topo non le vedo mai, non posso entrare e fermandomi sul portone esterno vedo solo la bidella, al contrario Patato entra da un cortile nel quale posso entrare anch'io, il che rende il passaggio più facile.
 
La mia scuola è cambiata parecchio, ci sono grandi difficoltà da gestire per noi, per i bambini e per i genitori, e non sarà un anno facile.
Anche perchè cominciano già i primi casi di virus in altre scuole, e non siamo pronti per quando arriverà da noi.

Non so, è settembre...ma è un inizio molto strano.


venerdì 24 luglio 2020

la fine del nido. E di un'epoca.

Quando Topo concluse il nido, io ero tranquillissima.
Sarà che le cose si sono concluse un po' freddine, per via di mancanza di professionalità della titolare, sarà che avevo Patato piccolino da gestire e che Topo a 3 anni e mezzo era prontissimo per andare.
Sarà che quest'anno il nido lo abbiamo vissuto poco, sarà che Patato deve ancora fare 3 anni ed è pure così bassetto rispetto al suo fratellone lunghissimo che pare più piccolo.
Sarà che le educatrici mi hanno dato la scatola con dei lavori bellissimi, sarà...
Sarà che è il mio ULTIMO asilo nido, e sarà che col nido si chiude una fase importante di prima infanzia.
Patato comincerà la SCUOLA dell'infanzia, e io ci lavoro e lo so che è diverso.
Cambia tutto. Non sarà più nell'ambiente "nidoso" dell'asilo nido (i nomi sono molto rappresentantivi in questo caso), ma sarà a scuola.
E' tutto diverso, per lui....e per me che ora...non so...mi sento come se davvero si chiudesse un'epoca importante.
Sarà questo e quello, sarà anche che nella mia vita personale stanno cambiando irreversibilmente alcune cose.
Ma insomma. Ho lasciato Patato, ho preso la scatola. Sono arrivata in macchina, l'ho aperta. E sono scoppiata a piangere. Ecco.

domenica 5 luglio 2020

esistenza

L'ultima volta ero lì che parlavo di ricominciare ad esistere...probabilmente il mio attimo di ottimismo era un po' eccessivo, ma insomma.
Diciamo che è più una voglia, un desiderio sempre più presente.
Nella realtà quotidiana non ho ancora uno status di individuo a sè stante, se non per una mezz'ora un'ora al giorno.
E la cosa è pesante. A volte mi ritrovo a pensare a settembre come a un miraggio, sperando che non si riveli davvero tale, perchè ho bisogno di avere di nuovo un po' di spazio vero.
Correre (o insomma corricchiare) è già una grandissima (e sudatissima) cosa, ma mi piacerebbe avere anche il tempo di una doccia da sola, di fare un altro bel giro di decluttering che mi fa sempre star bene, di passeggiare, di fare una telefonata.
I bambini sono totalizzanti, se li lascio fare si espandono come gas occupando tutto l'ambiente circostante.
Giocano tra di loro, anche, e di questo ringraziamo l'evoluzione e il fatto che la piccola belva cresce e diventa sempre più "appetibile" per il grande.
Ma sono anche tanto tanto richiedenti. Tanto.