martedì 15 gennaio 2019

Nel frullatore tutti insieme (rumorosamente)

Io sono creatura non troppo sociale, soprattutto nei grandi gruppi. Chiacchiero con pochi umani alla volta, per esempio.
Considerando che prima eravamo tre in famiglia e ora quattro, non si arriva a numeri che inibiscano la mia logorrea selettiva: ergo...sto crescendo due figli mooolto amanti della parola.

Topo è direi affetto alle volte da vera e propria diarrea verbale, mi scusino la parola. Non sta zitto quasi mai: capita che parli anche nel sonno. Io mi sveglio, tendo l'orecchio per capire se arriva la chiamata dalla sua stanza...e invece no. Sta dormendo. Solo che disquisisce di qualcosa.
Parla sempre. A volte da solo. Spesso pretende un interlocutore. Il quale magari gli racconti una storia inventata, alla quale lui possa contribuire quando vuole.
Commenta i cartoni animati, il cibo, il traffico, la cacca che sta facendo, i propri pensieri.

Patato...Patato cresce come una piccola sorridente e urlante zucca.
Ripete quasi tutto quello che sente dire, con risultati alterni, spesso molto buffi.
Ormai ha quasi 17 mesi e le parole padroneggiate non sono moltissime, ma le ripete talmente tanto che si addormenta parlando. Quelle che non sa dire le modifica a piacimento e comodo suo, e spesso e volentieri urla direttamente la sua opinione /gioia /rabbia /frustrazione.
Ho davvero due bambini "misurati".

Topo cresce anche lui, tanto. Sarà che lavorando a scuola per me i bambini di 5 anni sono già i miei "grandi", ma lui a quasi 4 già lo vedo un bimbo grande, appunto.
Ama fare "i compiti"(attività varie tipo schede operative, labirinti, colora taglia incolla etc.), arrampicarsi sugli alberi finchè non lo si vede più, le storie...e fare moltissimo casino con gli amici.
Tanto che anche le maestre, che mi conoscono, mi hanno detto che è tanto buono, tanto interessato, tanto autonomo...e tanto rompicoglioni quando ci si mette.
E io lo so.
Oh se lo so.

Patato ama follemente suo fratello, lo insegue gli salta sopra lo bacia e lo prende a sberle (e io qui intervengo, giuro, anche subito. ma lui riesce sempre ad assestargliene un paio belle toste prima che io possa fermarlo). Lo imita in tutti i modi, specialmente nelle cose che l'altro padroneggia e lui ancora no, come le scale, le corse, i salti assurdi.
Il filosofo li osserva bonario mentre si azzuffano o fanno casino insieme, e io sto cominciando ad essere sempre più come lui: finchè non si menano (troppo forte) non intervengo.
Sono sempre più in sintonia con poche mamme "relax", i cui figli possono giocare col mio senza che nessuna di noi debba aspettarsi mille volte "mamma lui ha fatto mamma lui ha detto". E senza che nessuna di noi due si senta in obbligo di intervenire quando possono benissimo fare da soli.
Comincio a essere insofferente (come mamma, come maestra lo sono da un pezzo) verso bambini e genitori troppo "gne gne gne": Mamma lui mi ha fatto la lingua, tesoro non fare le scale, hai solo 4 anni, Bimbi non si litiga, Mamma digli che deve fare come ho detto io...

Soprattutto sul "non si litiga" io la penso come Daniele Novara, e per fortuna ho un marito concorde, se no era la fine.

Insomma...tutto procede, caoticamente e rumorosamente.
Con grandi abbracci, grandi pianti, grandi casini e grande stanchezza.
A volte li guardo e mi sembra ancora impossibile essere qui. Con loro.