giovedì 16 novembre 2017

Femmine un giorno e poi BRICOMAMME PER sempre

Non me ne vorrà De Andrè, spero.
Che ho il massimo rispetto per la sua meravigliosa canzone.
Assolutamente veritiera, oltretutto. Almeno per me.
...femmine un giorno e poi madri per sempre...
E se per molte donne, giustamente, si può essere femmine (con molte f maiuscole) e madri (con molte m maiuscole) in armonia, io mi riconosco più in questo "e poi".
Ma questo non c'entra.
Io più che mamma sono "bricomamma".
O meglio, aspirante bricomamma. Amatorialmente, bricomamma.
Una roba così.
Che ho le mani di pastafrolla (e infatti cucinare è l'unica attività pratica in cui non faccio pena).
Eppure mi ostino a produrre "cose".
Un po' per mancanza di soldi, per esempio.
Un po' per esprimere in qualche modo il mio amore per i miei pargoli anche attraverso cose materiali...fatte da me però.
Un po' perchè alla fin fine conoscendo i miei polli, soprattutto Topo, gli oggetti di uso quotidiano o di gioco qui durano mooolto poco.
E quindi almeno che siano fatti con materiale di recupero.
E insomma.
Inauguriamo quindi la rubrichetta "bricomamme per sempre".
E iniziamo col botto.
Essendo che qui noi si ama tutti quanti Totoro alla follia (Patato non ancora, ma c'è tempo c'è tempo...), avevo cercato ispirazione in rete.
E avevo trovato delle cose bellissime. Ma bellissime.
Tanto belle quanto economicamente assurde.
E così ho ripiegato su qualcosa di molto, ma molto homemade.
Ormai i miei figli hanno innumerevoli libri, tra comprati regalati ereditati e bibliotecati.
E così ho creato l'ennesimo portalibri casalingo.
Una specie di Totoro.
Devo dire che è stato anche apprezzato dal mio dolce Topo che si dimostra sempre molto indulgente con i miei "lavori".

Non so quanto potremo aspettarci che duri, vista la delicatezza topesca. Ma intanto...sono soddisfatta di me.
Conosco le mie assenti doti pittorico tecniche, e quindi mi sento bravissima.

bozza su scatolone


ritaglio e tempera
pseudo Totoro assemblato



lunedì 13 novembre 2017

Secondo figlio in arrivo. I miei "saggi" consigli...


Sono passati quasi 3 mesi dalla nascita di Patato. Non che ora io abbia capito tutto...ma mi piace l’idea di condividere due o tre idee. Consigli. Pensieri. Non saprei come definirli.
Comunque, insomma, ecco qualche spunto per chi sta per avere il secondo figlio mentre il primo è ancora piccoletto.

1. Ascoltate solo esperienze positive:
Internet e la vita quotidiana sono pieni di donne con 2 figli.
Ed esattamente come quando eravate incinte del primo bambino, chi smanierà per raccontare la propria esperienza saranno soprattutto quelle che hanno qualcosa con cui spaventarvi. Come quando aspettavate il primo parto.
Vi diranno “ah, ma poi crescono e un po’ migliora”, ma partiranno sempre da racconti grand guignol in cui i fratelli maggiori cercano di uccidere il piccolo, o regrediscono fino allo stadio neonatale anche se ormai vanno a scuola da soli e parlano tre lingue.
Fermate immediatamente questa gente e andatevene.
Non ne avevate biisogno alla prima gravidanza e non ne avete ora.
Ascoltate le persone che vi dicono “ma sì, è un casino, è una fatica..ma sai che figata?!”.
Perchè se cercate bene ci sono anche quelle. E non sono poi così poche.
Anche perché un bambino che si sente amato e sicuro...farà un po’ di fatica a diventare il “maggiore”...ma UN PO’. E se la caverà molto meglio di quanto crediamo noi.

2. Parlatene al fratellone (sorellona)… coi dovuti modi
Io sono dell’idea che sia idiota nascondere le cose ai bambini.
e quindi...della gravidanza si parli, da quando si vede, che prima un bimbo piccolo ci capisce molto poco.
ma si parli con toni e modi adeguati all’età.
Se il pargolo non è interessato..se ne parlerà poi, rimandate. In nove mesi un’occasione si trova.
Io trovo molto interessanti i libri, anche per questo momento della vita.
Ma quali libri?
Perchè ce ne sono una marea..e molti io li ho trovati molto, ma molto, brutti. E a volte dannosi.
Parere personale, ma un libro che parla come prima cosa della gelosia e della reazione di rifiuto...anche no, grazie.
non è detto (vedi punto 1), che il fratellone sia schifato all’idea del fratellino/sorellina, non è detto che come prima reazione vada in crisi.
Che cavolo. E allora perché dovremmo suggerirglielo proprio noi???
Dopo averli sfogliati ho evitato come la peste quei libri, ad esempio “Lupetto diventa fratello maggiore” che abbiamo ricevuto in regalo. Mai letto a Topo.
nvece abbiamo usato:
- Il pancione della mamma: aprivamo le finestrelle e io gli raccontavo delle cose, nn ho seguito il testo.
- Sono un fratello maggiore. SPETTACOLARE. Positivo. Chiaro. Con un bebè abbastanza asessuato da essere maschio o femmina.
Io l’ho trovato perfetto. E’ colorato, è resistente, è realistico e, ribadisco, POSITIVO.
E mostra cosa fa un neonato.

Per i genitori, trovo interessante “Benvenuto fratellino, benvenuta sorellina”. Non è un saggio illuminante, ma è pieno di ottimo buon senso. Che non fa mai male.
E offre diverse testimonianze.

3. Non insultate..nessuno dei due.
Dire al fratellone “sei grande, non vedi che ..” non mi piace per niente. E lo sconsiglio (mica solo io..di certo non ho scoperto l’acqua calda).
Spiegare che il neonato è un po’ fragile (per es. la testa) va bene, ma senza dire all’altro che è un grosso enorme grandissimo goffo bambino cresciuto.
E’ sempre piccolo. E sentirsi defraudato completamente del ruolo di piccolo di casa per darlo al nuovo arrivato non gli farebbe piacere. Anzi.
Potrebbe farlo dubitare dell’amore dei genitori per lui.
Va rassicurato, rassicurato e ancora rassicurato. Con le parole, con le coccole, con la presenza, con la condivisione di un libro un cartone animato uno sguardo uno scherzo speciale.
E non insultiamo neanche il piccolino, per favore.
Non diciamo al primo che il secondo è “un piagnucolone”, “un rompiscatole” e cose così.
Come potremmo poi pretendere da lui che veda positivamente il piccoletto nuovo arrivato?
Possiamo spiegargli che il neonato deve ancora imparare tante cose, che piange molto perché non sa parlare e non sa dire le cose in altro modo...i bambini non sono scemi e se usiamo un linguaggio adeguato, capiscono.

4. Non nascondetevi né forzate voi o vostro figlio.
Il neonato non va tenuto nascosto: coccolatelo, parlategli, cambiatelo, allattatelo con naturalezza anche se l’altro figlio è presente.
Se no che idea si farà di questo bambino nuovo? Che è un segreto? Che va tenuto lontano perché...perchè?????
Con questo non intendo dire che dovete per forza coinvolgere tutta la famiglia in ogni attività.
Magari al primogenito non va di stare con voi mentre allattate. Bene..trovate un altro momento per voi due da soli. Ma se invece vuole leggere un libro o guardare un cartone con voi...ben venga!!!!
La nuova routine non arriva da sola e non arriva subito..ma va costruita.
Inutile dire al fratello maggiore di voler bene al neonato o di baciarlo se non ne ha voglia...anche l’amore fraterno cresce col tempo, e il nuovo arrivato è decisamente NUOVO per vostro figlio. Voi avete avuto 9 mesi per diventare di nuovo madre...lui (o lei) è alla sua prima esperienza come fratello (o sorella).
Dategli il tempo per abituarsi, per conoscere questo nuovo membro della famiglia e per imparare a volergli bene.

5. Momenti per tutti.
Cercate di ritagliarvi momenti solo per il primogenito, per giocare o anche per uscire solo voi due. Anche solo per portarlo all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia. O andate insieme a fare la spesa. Qualcosa solo per voi.
E poi, anche se è una fatica boia a livello organizzativo (io da sola mi preparo ed esco in 10 minuti. Con Topo diventano 25-30. Con Topo + Patato viriamo verso i 45 – 55.), organizzatevi e uscite tutti insieme. Ci saranno i momenti in cui i due genitori si dividono compiti e bambini, e ci saranno i momenti in cui si sta tutti insieme, e tutti e 4 ci si adatta un po’ gli uni alle esigenze degli altri.
E’ faticoso ..ma paga.


E dopo aver sentenziato neanche fossi la Maria Montessori della bassa padana…spero almeno di aver dato qualche spunto intelligente.
E abbraccio vigorosamente ogni futtura bi-mamma dicendole nell’orecchio: puoi farcela. In certi momenti crederai di no. ma poi...andrai avanti. E andrà sempre meglio.

lunedì 6 novembre 2017

Mamma (che stanchezza!)

I giorni passano.
Anche le notti. Soprattutto le notti. Possibile che le ore di sonno siano così poche?!?!
Sono stanca morta. Ho delle occhiaie profonde come pozzi e comincio a perdere colpi.
Ho cercato di far soffiare il naso a Patato, per esempio. come faccio sempre con Topo.
Stavo per dare a Topo un biberon di formula anzichè un bicchiere di latte.
Li chiamo a volte coi loro nomi, a volte con quello del fratello.
A volte sono in macchina con solo uno dei due e mi prende l'assalto di ansia: cazzo dove ho lasciato l'altro? Risposta. A casa. O al nido.
Sono veramente stanca.
I giorni passano.
Le settimane pure.
Patato è sempre più bimbo. Topo è sempre più...bimbo anche lui.
Sono i miei due bimbi e li amo tanto. E a volte vorrei una vacanza da tutti. O magari mandare in vacanza tutti e tre i miei uomini. E svaccarmi per un giorno intero sul divano.
Nutrendomi di bacche e arbusti per non dover cucinare.
E standomene immobile sul divano a leggere. Senza pulire. Senza riordinare.
Senza vivere in un vortice di lavaggi nasali pannolini pianti libri da leggere ad alta voce tetta biberon.
L'altra sera ho portato Topo da un'amichetta.
A cena eravamo quattro adulti e 3 bambini, Patato compreso.
Dopo aver tagliato la carne nel piatto di Topo, in perfetto automatismo, versato un bicchiere d'acqua all'amichetta e rimesso a posto un braccino patatoso nel mei tai...mi sono girata dall'altra parte...e in perfetto automatismo...ho cominciato a tagliare la carne nel piatto della mamma dell'amichetta di Topo.
Comincio ad avere bisogno di una pausetta ogni tanto.