Sono passati quasi 3 mesi dalla nascita di Patato. Non che ora io abbia capito
tutto...ma mi piace l’idea di condividere due o tre idee. Consigli.
Pensieri. Non saprei come definirli.
Comunque, insomma,
ecco qualche spunto per chi sta per avere il secondo figlio mentre il
primo è ancora piccoletto.
1. Ascoltate solo
esperienze positive:
Internet e la vita
quotidiana sono pieni di donne con 2 figli.
Ed esattamente come
quando eravate incinte del primo bambino, chi smanierà per
raccontare la propria esperienza saranno soprattutto quelle che hanno
qualcosa con cui spaventarvi. Come quando aspettavate il primo parto.
Vi diranno “ah, ma poi crescono e un po’ migliora”, ma
partiranno sempre da racconti grand guignol in cui i fratelli
maggiori cercano di uccidere il piccolo, o regrediscono fino allo
stadio neonatale anche se ormai vanno a scuola da soli e parlano tre
lingue.
Fermate immediatamente questa gente e andatevene.
Non
ne avevate biisogno alla prima gravidanza e non ne avete ora.
Ascoltate le persone
che vi dicono “ma sì, è un casino, è una fatica..ma sai che
figata?!”.
Perchè se cercate bene ci sono anche quelle. E non
sono poi così poche.
Anche perché un
bambino che si sente amato e sicuro...farà un po’ di fatica a
diventare il “maggiore”...ma UN PO’. E se la caverà molto
meglio di quanto crediamo noi.
2. Parlatene al
fratellone (sorellona)… coi dovuti modi
Io sono dell’idea
che sia idiota nascondere le cose ai bambini.
e quindi...della
gravidanza si parli, da quando si vede, che prima un bimbo piccolo ci
capisce molto poco.
ma si parli con toni e modi adeguati
all’età.
Se il pargolo non è interessato..se ne parlerà
poi, rimandate. In nove mesi un’occasione si trova.
Io trovo
molto interessanti i libri, anche per questo momento della vita.
Ma quali
libri?
Perchè ce ne sono una marea..e molti io li ho trovati
molto, ma molto, brutti. E a volte dannosi.
Parere personale, ma
un libro che parla come prima cosa della gelosia e della reazione di
rifiuto...anche no, grazie.
non è detto (vedi punto 1), che il
fratellone sia schifato all’idea del fratellino/sorellina, non è
detto che come prima reazione vada in crisi.
Che cavolo. E
allora perché dovremmo suggerirglielo proprio noi???
Dopo
averli sfogliati ho evitato come la peste quei libri, ad
esempio “Lupetto diventa fratello maggiore” che abbiamo ricevuto
in regalo. Mai letto a Topo.
nvece abbiamo usato:
- Il pancione della
mamma: aprivamo le finestrelle e io gli raccontavo delle cose, nn ho
seguito il testo.
- Sono un fratello
maggiore. SPETTACOLARE. Positivo. Chiaro. Con un bebè abbastanza
asessuato da essere maschio o femmina.
Io l’ho trovato
perfetto. E’ colorato, è resistente, è realistico e, ribadisco,
POSITIVO.
E mostra cosa fa un
neonato.
Per i genitori,
trovo interessante “Benvenuto fratellino, benvenuta sorellina”.
Non è un saggio illuminante, ma è pieno di ottimo buon senso. Che
non fa mai male.
E offre diverse testimonianze.
3. Non
insultate..nessuno dei due.
Dire al fratellone “sei
grande, non vedi che ..” non mi piace per niente. E lo sconsiglio
(mica solo io..di certo non ho scoperto l’acqua calda).
Spiegare
che il neonato è un po’ fragile (per es. la testa) va bene, ma
senza dire all’altro che è un grosso enorme grandissimo goffo
bambino cresciuto.
E’ sempre piccolo. E sentirsi defraudato
completamente del ruolo di piccolo di casa per darlo al nuovo
arrivato non gli farebbe piacere. Anzi.
Potrebbe farlo dubitare
dell’amore dei genitori per lui.
Va rassicurato, rassicurato e
ancora rassicurato. Con le parole, con le coccole, con la presenza,
con la condivisione di un libro un cartone animato uno sguardo uno
scherzo speciale.
E non insultiamo
neanche il piccolino, per favore.
Non diciamo al primo che il
secondo è “un piagnucolone”, “un rompiscatole” e cose così.
Come potremmo poi
pretendere da lui che veda positivamente il piccoletto nuovo
arrivato?
Possiamo spiegargli che il neonato deve ancora
imparare tante cose, che piange molto perché non sa parlare e non sa
dire le cose in altro modo...i bambini non sono scemi e se usiamo un
linguaggio adeguato, capiscono.
4. Non
nascondetevi né forzate voi o vostro figlio.
Il neonato non va
tenuto nascosto: coccolatelo, parlategli, cambiatelo, allattatelo con
naturalezza anche se l’altro figlio è presente.
Se no che
idea si farà di questo bambino nuovo? Che è un segreto? Che va
tenuto lontano perché...perchè?????
Con questo non intendo
dire che dovete per forza coinvolgere tutta la famiglia in ogni
attività.
Magari al primogenito non va di stare con voi mentre
allattate. Bene..trovate un altro momento per voi due da soli. Ma se
invece vuole leggere un libro o guardare un cartone con voi...ben
venga!!!!
La nuova routine non arriva da sola e non arriva
subito..ma va costruita.
Inutile dire al fratello maggiore di
voler bene al neonato o di baciarlo se non ne ha voglia...anche
l’amore fraterno cresce col tempo, e il nuovo arrivato è
decisamente NUOVO per vostro figlio. Voi avete avuto 9 mesi per
diventare di nuovo madre...lui (o lei) è alla sua prima esperienza
come fratello (o sorella).
Dategli il tempo per
abituarsi, per conoscere questo nuovo membro della famiglia e per
imparare a volergli bene.
5. Momenti per
tutti.
Cercate di
ritagliarvi momenti solo per il primogenito, per giocare o anche per
uscire solo voi due. Anche solo per portarlo all’asilo nido o alla
scuola dell’infanzia. O andate insieme a fare la spesa. Qualcosa
solo per voi.
E poi, anche se è una fatica boia a livello
organizzativo (io da sola mi preparo ed esco in 10 minuti. Con Topo
diventano 25-30. Con Topo + Patato viriamo verso i 45 – 55.),
organizzatevi e uscite tutti insieme. Ci saranno i momenti in cui i
due genitori si dividono compiti e bambini, e ci saranno i momenti in
cui si sta tutti insieme, e tutti e 4 ci si adatta un po’ gli uni
alle esigenze degli altri.
E’ faticoso ..ma paga.
E dopo aver
sentenziato neanche fossi la Maria Montessori della bassa
padana…spero almeno di aver dato qualche spunto intelligente.
E abbraccio
vigorosamente ogni futtura bi-mamma dicendole nell’orecchio: puoi
farcela. In certi momenti crederai di no. ma poi...andrai avanti. E
andrà sempre meglio.