mercoledì 20 giugno 2018

Pedalare. Senza rotelle. Quasi lacrime (della mamma)

Mi pensavo diversa.
mi pensavo una che vive certe cose al meglio e non si agita e non è che si fa venire le strette al cure. E invece poi capita.
Quando il mio (lasciatemelo dire, che qua diventa sempre più grande...) Topo aveva un anno e qualcosa io e il Filosofo ci siamo messi alla ricerca della bicicletta per lui.
Quella con le rotelle? O la balance bike di cui tutti cominciavano a parlare?
Io spingevo per la seconda, temendo al contempo di fare una cazzata.
Alla fine visto che poi il Filosofo meno si incasina la vita meglio sta...ha fatto decidere me.
E abbiamo scelto la bici senza pedali.
Presa al decathlon, costava relativamente poco e andava bene per i nostri scopi.
Subito implementata con clacson a forma di testa di tigre (decathlon pure lui) e provata.
Il primo mese non è stato in grado di usarla, poi pian piano.
Fino ad arrivare ai suoi 3 anni, sfreccianti (davvero, io correvo per stargli dietro) sulla sua bicicletta.
Ogni tanto mio padre rompeva le scatole sul prendergli una bici con le rotelle. Ma veniva zittito.
poi i cugini ormai grandi ci hanno passato due bici.
Una "normale", pedali e niente rotelle, e una enorme con rotelle, lasciata dai miei perchè io volevo "srotellarla" e usarla tra anni.
Mio padre ha praticamente obbligato Topo ha usarla, dicendo che era necessaria. Io non sono d'accordo, ma non credo che un paio di giorni di bici con rotelline abbiano fatto chissà che danno.
Comunque...arriviamo a 3 settimane fa.
Topo ha chiesto di provare la bici con i pedali "normale":
Provata, tenuto da me. E non gradita. Dopo 5 minuti era sulla sua balance bike tutto contento.
E poi..arriviamo a ieri sera.
In garage mi chiede la bici senza ruotine. E coi pedali.
La prende. Io lo sostengo per due o tre minuti.
Poi gli dico "amore scusa mi fa male la schiena, aspetta che cambiamo posizione".
Lui paziente si ferma. Io mi sistemo la maglietta, sposto la borsa sull'altra spalla...e lui...lui SE NE VA. PEDALANDO. DA SOLO.
Come una cretina io lo fissavo. Ebete. Ho tirato fuori il telefono e chiamato il Filosofo. Ripetendo, al suo "pronto", solo un "sta pedalando. Sta pedalandoooo!!".
Poi ammetto di aver anche girato un video di una decina di secondi mentre (finalmente di nuovo semi padrona di me) gli correvo dietro.
Video che ancora riguardo stupefatta.
Da lì non si è fermato, ha pedalato in salita in discesa sul prato ovunque. Ha pedalato. Così.
Perchè adesso Topo sa andare in bicicletta. La bici da grande.
Il mio piccolo amato Topo. Il mio piccolo? Topo...
E a me è quasi scesa la lacrima.
Il mio bimbo cresce. Tanto.

domenica 17 giugno 2018

una lunga storia d'amore..col pannolino. Spannolinamento lungo, baby.

L'estate scorsa molte amichette di Topo si spannolinavano.
A due anni e mezzo. In tre giorni, e cazzi vari.

Topo NON era pronto. Peraltro io stavo per partorire, non mi sembrava il momento migliore per chiedergli di crescere ANCHE da quel punto di vista.

E così, ho pensato di aspettare.
Siamo arrivati intorno a Natale, a quasi 3 anni di Topo.
Che si nascondeva per fare la cacca e dopo non voleva mai essere cambiato. Un delirio.
E così a GENNAIO, metà gennaio, io ho deciso che era il momento di provare il famoso...spannolinamento.
Non mi aspettavo di farlo in tre giorni, ma non sapevo in realtà cosa aspettarmi.
Le dade del nido non mi sono state di aiuto, la responsabile ha avviato una politica di "assumiamo personale inesperto che lo pago meno" e non aveva voglia di impegnarsi in uno spannolinamento invernale, a detta sua praticamente il male puro.
Ma il problema restava.
Così abbiamo cominciato comunque.
A casa niente pannolino, a scuola mutanda pannolino per il primo mese.
Gran stronzata, a parer mio, ma tant'è.
Ho comprato al mercato una ventina di mutande, avevamo vasino e riduttore pronti.
E abbiamo cominciato.
Spiegando a Topo cosa stava succedendo, eh?
E andando in bagno sul vasino ogni 20 minuti.
I primi due giorni non abbiamo MAI azzeccato il momento giusto. Si è fatto pipì addosso almeno 20 volte, in 2 giorni. Forse di più.
Teneva il pannolino per il sonno pomeridiano e notturno.
La prima settimana è passata così, al nido una certa resistenza, a casa si proseguiva con risultati molto scarsi.
Festeggiamenti a ogni pipì nel vasino.
Cacca sempre addosso ma quella non la contavamo neanche.
Ho cominciato poi, di testa mia, una cosa che non so quanto sia valida ma per noi ha funzionato!
Un foglio, con una serie di caselle.
prima 5. Poi 10. Poi 15. E alla fine delle caselle, in ogni foglio, un gelato disegnato.
Il premio per le pipì nel vasino o nel water.
Ogni 2 ore circa lo portavo in bagno (primi giorni ogni 20 minuti, poi mezz'ora, poi un'ora).
arrivati a 15 pipì siamo passati a 20...e poi niente più premi, solo festeggiamenti.
Per arrivare a così tante pipì nel vasino ci è voluto tanto...non ricordo quanto.
Settimane a dirgli "devi fare pipì? Ti scappa? Devi andare in bagno? Facciamo pipì?"
E così via...
Ricordo che a marzo, per il suo compleanno, al nido andava con le mutande, ma lì (e io credo c'entrasse lo scazzo per il mio aver voluto cominciare) lo aiutavano poco.
A casa ormai un certo ritmo c'era, al nido no.
Va bhe. In pochi giorni poi anche al nido la situazione è cambiata e Topo ha cominciato a dire quando doveva fare pipì. Da solo.
E a cominciato poi anche a farla solo in piedi, fregandosene del vasino.
Per la cacca si rifugiava in giro per casa, chiedendo espressamente di farla nelle mutande.
Nel frattempo niente pannolino per il pisolo pomeridiano, un incidente ogni tanto nel sonno, ma pochi pochi.
Poi una sera...cacca nella doccia. Durante la doccia.
Mi viene un'idea. La sera dopo, mi dice che deve fare cacca e gli chiedo se vuole farla nella doccia. Chiuso dentro e da solo.
Mi dice di sì.
Bene. Comincia il periodo "cacca in doccia".
Anche questo rinforzato coi premi (5,10, 15)
Che è durato un paio di mesi. Io gli proponevo il water, ogni tanto provava ma no, non andava.
Una sera, a metà maggio, gli ho detto "amore la doccia mi serve per lavare Patato, puoi fare cacca nel water se ti scappa adesso?"
Risposta "certo mamma".
E da allora...cacca nel water. Anche qui..premi (ogni 10 cacche, ora siamo a ogni 20. E' il secondo giro da 20 cacche...e direi che con questo chiudiamo.
Anche perchè a forza di pipì e cacche si è "guadagnato" una bella collezione di libri di Winnie the witch, e ormai è tutto ben avviato e collaudato.
Per il pannolino notturno ci penseremo poi.
Ogni tanto di notte si sveglia e vuole fare pipi nel water, ma più spesso la fa addosso. Di certo io non ho fretta.


Ah, dimenticavo. in questi mesi mi hanno detto di tutto.
Che dovevo sgridarlo. Punirlo.
Che se non riuscivo in 3 giorni avevo un problema io. O lo aveva lui.
Che dovevo fargli lavare le sue mutande sporche (periodo cacca solo addosso).
Io non ho fatto nulla di tutto questo. Anche se un paio di volte in caso di pipì addosso dopo che gli avevo appena chiesto "andiamo a farla?" mi sono un po' spazientita.
Mi sono anche pentita, ma poi mi sono detta che sono umana e che capita.


E questa, insomma, è la nostra lunga storia d'amore con il pannolino. Una storia che non è ancora finita. Ma che, ho fiducia, finirà.

domenica 10 giugno 2018

Di corsa. 9 mesi. Camminate. Pensieri sparsi

Come sempre riesco ad avvicinarmi al pc solo di nascosto e in silenzio e per pochi minuti.
perchè i miei figli sentono nell'aria la vibrazione del mio corpo che sta per sedersi sulla sedia qui davanti allo schermo, e si svegliano. O si fanno male. O hanno bisogno di me "subito adesso mamma è un'emergenza" (che di solito vuol dire che vuole farmi vedere come sa stare in equilibrio sul divano sulla testa).
Colgo l'attimo ora che per un miracolo karmico stanno dormendo contemporaneamente.

Patato ha quasi 10 mesi. Un'enormità.
Ha cambiato faccia di nuovo e, come suo fratello, ha cominciato a camminare a 9 mesi spaccati.
Adesso non gattona neanche quando ha fretta.
Avanza speditissimo sulle sue gambe storte (ma proprio storte) emettendo grida belluine (quando qualcosa o qualcuno si allontana mentre lui cerca di raggiungerlo), gioiose (quando qualcosa qualcuno gli va incontro), stupite (tra sè e sè).

Dicono che un primo figlio chiacchierone ne porta un secondo taciturno.
Al momento Topo è una macchina sempre caricata a chiacchiere, a volte si ferma mentre siamo in giro e mi chiede "ci fermiamo a chiacchierare un po'?".
Patato gorgheggia grida strilla lalla e borbotta tutto il giorno.
Mi domando se le dicerie non siano sbagliate.

Io sto arrivando fritta alla fine di giugno e alla fine dell'anno scolastico.
Dopodichè porteremo i due pargoli al mare per vedere se possiamo risparmiarci notti insonni, giorni orrendi e miliardi spesi in  cure per raffreddori otiti mal di gola...
Siamo stati al mare 2 giorni e già si vedevano gli effetti (cosa non esce da quei minuscoli nasi!!!). In realtà gli effetti sono visti anche su noi genitori, spappolati.
Non so come usciremo da una vacanza più lunga.
Peraltro la parola vacanza è quantomeno inappropriata...boh mi riposerò di notte, spero, se Patato comincerà a deliziarmi con qualche notte un po' tranquilla.

Ormai lo svezzamento è totale, da più di un mese niente più seno, ogni tanto quando facciamo la doccia insieme Patato guarda le sue due vecchie amiche con aria nostalgica, ma niente di più. La consapevolezza che non allatterò mai più mi ha dato un po' di malinconia, ma anche questa sta sfumando.

Per qualche giorno, forse dopo un colpo di sole, abbiamo persino vagheggiato l'idea di provare a fare il terzo.
Poi abbiamo desistito. Definitivamente, stavolta.
Svariati motivi. A volte quando vedo donne con grandi pancioni girare qua e là mi viene un vago desiderio: ma sono abbastanza consapevole di me stessa da capire che è un desiderio più teorico nostalgico che altro. E soprattutto...il vago desiderio del pancione...non c'entra un cavolo con l'avere poi un terzo figlio FUORI dal pancione.
E insomma. Che altro?
Topo è totalmente e felicemente e DIURNAMENTE spannolinato.
Ma di questo vorrei parlare per bene.
per raccontare che esistono anche gli spannolinamenti lunghi, non veloci, e non precoci. Che a leggere i forum pare che se a due anni non l'hai ancora fatto tu e tuo figlio avete dei grossi problemi.

Il trasloco procede. Cambiamo casa, facendo uno scambio con i miei, i quali in seguito a problemi fisici di mio padre e alla mobilità ridotta di mia madre...ci cedono una casa più spaziosa della nostra e vengono qui. Dove in due io e il Filosofo siamo stati bene per anni.
Il trasloco è a carico mio , sia il nostro che il loro, e non è una roba leggera. Ma comincio a vedere la luce in fondo al tunnel. Anche perchè non è tanto la nostra roba il problema..quanto far stare tutto il mondo di mia madre in un appartamento normale...lasciamo stare.
Diciamo solo che il mio minimalismo assoluto in quanto a vestiti oggetti scarpe e varie...paga eccome!