lunedì 19 luglio 2021

cicale

 Siamo invasi dalle cicale.
Nelle zone un po' più "boscose" se ne alzano a centinaia ad ogni nostro passo nel verde.

Il grande, non oso più chiamarlo Topo ora che sembra più un lungo fiammifero, per qualche motivo le teme.
A me fanno schifo.
Il piccolo, d'età e di statura, povero lui, le trova interessanti e inquietanti insieme.

A me, comunque fanno schifissimo. Per carità, passiamo un mucchio di tempo a raccogliere gli esoscheletri, a osservarle con la lente...e a saltare via quando all'improvviso se ne alzano troppe.

L'estate è strana anche quest'anno, nonostante facciano quasi tutti finta di niente, la pandemia non è finita affatto, anzi.
I bambini se ne rendono conto solo in parte, la loro vita è il più normale possibile, almeno la normalità che conoscono loro, soprattutto il quasi quattrenne che non ha memoria di una vita pre pandemia.

Io sono irrequieta, anche se avere un po' di tempo libero grazie al centro estivo ha fatto sì che potessi fare cose rimandate da mesi e mesi, con grande soddisfazione del mio lato minimalista.

 Andiamo avanti così, un po' a vista, un po' nella speranza che le cose non precipitino di nuovo.



martedì 18 maggio 2021

Luce nel tunnel? O il solito treno in galleria...

 Mi domando se ciò che percepisco, alle volte, sia la sensazione di luce in fondo al tunnel. O se sia invece il treno che ci avanza dentro, al tunnel, venendo proprio verso la mia faccia.
Tra lockdown e "semplice" passare del tempo, i bambini crescono, diventano sempre più fratelli e sempre più diversi tra loro.
Il grande che ama i robot e la magia, e il piccolo che quando si fa male stringe i denti e riparte subito.
Il grande  che si offende e recrimina per ore, il piccolo che dice "è stato dado" anche quando l'ho visto chiaramente rovesciare l'acqua per terra.
Il grande che a settembre inizia la primaria, il piccolo che a 3 anni e mezzo non vuole essere accompagnato a scuola, ma vuole che io resti al cancellone mentre lui se ne va da solo alla sua sezione, ovviamente la più lontana.


Loro crescono. Cambiano.
Io non cresco più, se non di peso (grazie tiroide).
Io invecchio, con una certa velocità tra l'altro. Sarà che ho sempre dimostrato meno anni, ma adesso mi sto mettendo in pari eccome.


Sarà che comunque il coronavirus ci ha portato a vivere un anno e mezzo che non mi sarei mai aspettata, un anno che è stato tutto un'attesa e un aspettare che passasse, ma mi sembra che ci sia una specie di tunnel intorno a me.
E io ci cammino dentro, e mi sembra di vedere un po' di luce in fondo.
A volte mi sembra impossibile pensare alla vita di prima,e alla vita "dopo" il virus, e vorrei essere più fiduciosa, e meno arrabbiata, e meno esasperata e meno tutto.
non lo so.
mi domando se sia luce che vedo, o un treno. O l'ennesima illusione.
Nel frattempo domani ho la seconda dose di vaccino.
Si va avanti.

domenica 18 aprile 2021

Di che cosa hai paura?

 Di che cosa hai paura mamma?

Che vi possa succedere qualcosa, che vi investa una macchina mentre io sono con voi e vedo e non riesco a impedirlo o mentre io non sono con voi e non riesco a impedirlo, che qualcuno ti faccia soffrire...Oppure le grandi altezze, e ho paura delle barche perché ho paura del mare e dei suoi abissi, e anche il buio, ho gli incubi in cui sono in mezzo a un mare buio...ho paura dell'abbandono, da sempre, ho paura di non essere una brava mamma, ho paura di sbagliare tutto...


Beh amore...ho un po' paura dei cani di grossa taglia, finché non li conosco. E ho paura delle armi da fuoco, Non mi piacciono.

domenica 11 aprile 2021

in rete

 L'altro giorno il Filosofo mi ha chiesto "ma qualcuno ti legge ancora? ma qualcuno, i blog, dico, li legge ancora?".
Non ne ho idea. Cioè, sì, sono certa che qualcuno i blog li legge ancora. Io, per dire.
Ci sono fior di professionisti interessanti, ma anche persone che lo fanno per hobby, persone a cui pur da lontano sono affezionata.
Poi, in senso lato, non lo so. Non so quanto successo abbiano oggi i blog, in tempi di tik tok e di attenzione sempre più breve, visiva e istantanea.

Di certo, quando scrivevo di infertilità, ricerca e tutto quanto, era molto importante per scambiare idee, pensieri e emozioni con altre donne in situazioni simili alla mia.
Adesso, adesso mi manca in generale, l'interazione con altri adulti. Interazione possibilmente vis a vis, che di virtuale qualcosa c'è, con tutte le formazioni e le riunioni via meet che sto facendo.

Ma mi piace ancora scrivere. E' la cosa più costante della mia vita, l'amore per la scrittura. Ho sempre avuto una pessima grafia, e ho imparato a usare la tastiera in maniera piuttosto veloce ed efficiente, anche se, quanto la tastiera non è qwerty, vado in crisi perchè la mia memoria digitale continua a cercare i tasti nella stessa posizione.

Insomma, alla fine, la domanda del Filosofo è filosoficamente interessante, un albero che cade fa rumore se nessuno lo sente? Un blog è un blog se nessuno lo legge?
Boh. Non so sicura che, per quanto riguarda il mio blog, la risposta mi interessi.
E' il mio diario online, un diario pubblico, ma allo stesso tempo privato perchè in fondo, in questa sovrabbondanza di informazioni e simili...il mio si perde al punto da diventare di nuovo invisibile.

Ah, la rete, la rete.

venerdì 9 aprile 2021

appunti

 Forse torniamo a scuola dopo Pasqua, tutti e 4.
Chissà, speriamo. Mi sento dentro una bolla elastica che si deforma a piacimento inglobando via via ogni mia giornata, una bolla vagamente informe.
Vorrei uscirne, e contemporaneamente ho paura, ormai, di non saper più vivere in modo normale, quando arriverà il momento. Arriverà?


I bambini crescono a vista d'occhio, nel frattempo, soprattutto Topo che più che topo è ormai un puledro, lungo e spigoloso nei suoi 6 anni appena compiuti, con gli occhi grandi come gli alieni di certa iconografia.
Patato è pieno di energie, minutino, rispetto al fratello, si identifica in Hulk e ha una capacità distruttiva di tutto rispetto.

Raramente sono tranquilla su come li sto crescendo,più spesso ho la sensazione di sbagliare tutto, o una buona parte. Comincia a pesarmi la mia esperienza di figlia unica, di bambina unica in una famiglia da film americano sulle famiglie disfunzionali, cerco spunti nella saggistica riguardo alle fratrie, alle dinamiche, a com'è essere in casa con un altro che è come te ma diverso.

mercoledì 20 gennaio 2021

tempo che passa

I ragazzini hanno cominciato a chiamarmi signora da poco. Da molto poco. 
Ho vissuto a lungo di rendita rispetto alla mia età, dimostrando sempre qualche anno di meno. 
Adesso comincio a pagare il conto, un conto sempre più veloce, sembra che il mio corpo abbia deciso di lasciarsi andare a doppia velocità ultimamente: cade la faccia, cade il collo, cade la pelle cominciano i capelli bianchi e diventano all'improvviso uno sciame e le rughe e tutto il resto. Gli acciacchi
 
il mio corpo non è mai stato il mio migliore amico, adesso ci guardiamo con sospetto: io non sono abituata a vederlo così, non ci riconosciamo più.

Da anni non desidero imporre la vista del mio corpo nudo a nessuno, né agli estranei in spiaggia né a persone conosciute. 
Mi mette un po' a disagio per questo l'osteopata, quando mi dice col suo sorriso meraviglioso, bene adesso spogliati che cominciamo. Lui che appena più giovane di me è di una bellezza statuaria che non si può descrivere se non chiamando in causa Alain Delon e Marlon Brando in un mix delizioso. Lo dicono le sue pazienti, e anche i suoi pazienti, è un bravissimo osteopata ma la prima cosa che esce di bocca a tutti è...è bellissimo
Poi si torna tutti a lodarne le capacità professionali. 
Ma è  innegabile che sia delizioso guardarlo. 
Solo che preferirei guardarlo vestita. 
Lui sorride, mi gira, mi solleva come io fossi una piuma, e mentre  mi dice "respira forte" mi fa scrocchiare dolorosamente e poi mi stira e poi mi piega di nuovo e mi ritrovo tutto il suo peso sul ginocchio e penso che farò un urlo e poi lui dice bene, Stai meglio, tra un po' non avrai più bisogno di me. 
 
Un giorno gliel'ho detto, che lui è talmente bello, che non posso non avere più bisogno di lui. Perché a me quando ricapita che un uomo così mi tocchi mentre io me ne sto sdraiata in mutande? 
Gliel'ho detto e lui è scoppiato a ridere. 
Poi ci ho pensato e mi sono scusata, perché se una frase così la dicesse un uomo brutto e grasso a una bellissima ragazza, sarebbe considerata molestia.
E io l'ho detto senza neanche pensarci, a come avrebbe potuto prenderla. 
Lui ha riso ancora e mi ha detto di non preoccuparmi. 
Dal suo quasi mentre 90 al mio metro e 58 stiracchiato ha strizzato l'occhio e mi ha detto che devo fare gli esercizi.
E di andare quando voglio, basta che non mi lamenti troppo quando mi fa male perché  se no non vale. 
Mi fa sempre un male cane, ma in fondo è un uomo simpatico. Chissà come invecchierà.