venerdì 22 dicembre 2017

Grazie a G & G, il mio sogno si fa più vicino

Grazie. Grazie anche a G. & G., così nella mia mente ho ribattezzato chi mi ha aiutato, dopo E.P., a rendere più concreta la possibilità di far fare davvero quel corso di psicomotricità in musica a Topo. In altra sede ho cercato di esprimere la mia gratitudine, ci riprovo qui ma le parole sono sempre, ma sempre troppo poche. Spero che veniate ripagati dalla vita in modo adeguato...cioè con tanta tantissima gioia. Grazie per avermi aiutata, grazie per averlo voluto fare praticamente a tutti i costi, grazie per tutto ma tutto!| P.s. Mi riferisco a questo: Mi aiuti a mandare Topo a musica? p.p.s. per qualche motivo...blogspot mi impedisce di andare a capo, rendendo quasi illeggibile ciò che scrivo. Ottimo.

domenica 17 dicembre 2017

E.P. sono le vere iniziali di Babbo Natale

E lei, che spero si riconosca, sa perché. Grazie. Ma detto sul serio. Non così per dire. Grazie detto tutto con le maiuscole e con la voce acuta del piccoletto. ma sul serio. sul serio sul serio. Roba che mi si blocca persino la naturale logorrea e mi commuovo. così finisce che mi esce solo un grande grande GRAZIE.

sabato 16 dicembre 2017

Mi aiuti a mandare Topo a musica? (Sì, qualsiasi donazione è gradita. Sì, sì, lo so, sono una pezzente...)

Il titolo parla chiaro, lo so.
E già temo i commenti di insulto. Che in realtà spero piuttosto che chi pensa "ma va sta pezzente" poi non voglia perdere tempo a insultarmi.
Ma insomma.
Perchè mettersi a raccogliere fondi su internet?
Che non ce li hai gli amici?
Che non ce li hai i parenti?
In effetti ho pochi, ma pochi, di entrambi.
Ma soprattutto..c'è che le visite mediche di Topo ultimamente sono costate un fottio, per usare un termine tecnico.
Santa suocera ha devoluto un po' di soldi per aiutarci a pagarle, e mia madre ci regalerà come "dono natalizio" l'assicurazione dell'auto.
In tutto questo...io sto a cercare soldi per mandare Topo a un corso di musica?
In effetti...sì.
Perchè la professionista che lo fa è bravissima (seria, super specializzata in metodologie didattiche, capace coi bambini e tutto quanto, che ho visto all'opera nella mia scuola), perchè è un corso di psicomotricità più che di musica, perchè lo aiuterebbe molto in una serie di cose.
E perchè...perchè vorrei che facesse una cosa bella.
L'ultima "spesa" che ho fatto sono stati dei pennarelli per tessuti (5 o 6 euro), e li uso per disegnare per Topo le magliette grigioline che eredita smesse dai cugini (ora abbiamo maglietta Winnie Pooh, Carica dei 101, Ponyo e Totoro).
Il calendario dell'avvento è fatto praticamente solo di attività da fare in casa (prodotte da me con cartone riciclato e simili, cucinare, disegnare) o gratuite, come quando siamo andati alla festa dei pompieri.
Non riceverà regali di Natale tranne un libro che avevo comprato tempo fa e che serbavo per avere un regalo da dargli.
Tutto questo per spiegare che cosa ci fa un pulsante di


qui sul blog.
Ci fa che il corso di musica costa 45 euro.
E io Topo non l'ho ancora iscritto.
Sono d'accordo con la maestra che abbiamo tempo fino a fine gennaio per vedere se riusciamo.
E lei, se riusciamo, ci prende anche all'ultimo, quando ha chiuso le iscrizioni.
Il Filosofo, matematico improvvisato, mi ha ricordato che "per fare 45 euro dovresti avere una cosa come 45 donazioni da un euro, o 450 donazioni da 10 centesimi...ma dove cazzo li trovi dai..."
E io non è che conti di arrivare a fare la cifra intera. già se coprissi 30 euro mi sentirei una regina.
Insomma io ci provo.
Sperando di non ricevere insulti vari.
Ecco. Se qualcuno ha voglia di contribuire, qualsiasi, QUALSIASI cifra è ben accetta.
E con questo, per oggi chiudo.

giovedì 7 dicembre 2017

Zuppa di strega. Ovvero, le mangi eccome, le verdure

Topo è nella fase in cui passi da bambino onnivoro a rompicoglioni bambino che non vuole le verdure.
Se le vede. Se le sospetta nel piatto.
che palle.
Al nido mangia tutto, almeno.
A casa no. A casa rompe e strarompe.
E allora entra in azione..bricomamma in cucina.
Siccome sto realizzando una sottospecie di "calendario dell'avvento" che in realtà non avventa...cioè è un calendario, sì, ma contiene attività da fare insieme quel giorno e andrà da domani al 6 gennaio (per superare indenni le vacanze topesche di natale), ho deciso di anticipare d un giorno.
Si comincia oggi il tentativo di convertire nuovamente il piccoletto a un regime che comprenda anche i vegetali.
Ieri sera abbiamo letto insieme (cinque volte di seguito...perchè noi se un libro ci piace diventiamo un filino ossessivi) una storia illustrata molto molto carina:
Una zuppa cento per cento strega.

La storia è semplice, ma in alcuni punti gli espedienti letterari sono un po' complessi per un bimbo di neanche 3 anni (o almeno per il mio ) e ho semplificato un po', ma è ben disegnato e soprattutto...parla di una strega che fa una ZUPPA molto semplice: CAROTE, PATATE e PORRO.

Nel libro, ottima cosa, le verdure sono disegnate in modo riconoscibile, proprio come quelle vere.

E sono verdure facili da trovare.

E una vellutata di verdure si fa in poco tempo e con poca fatica culinaria.
A prova di pargolo non troppo paziente.

Siccome cucinare ci piace (complice l'avergli comprato a prezzo ridicolo grembiule e cappello da cuoco), stasera dopo il nido...si replica la zuppa della strega.

Non so se sarà un successo, ma so per esperienza quanto "metterci le mani" aiuti a incuriosire e  voler poi provare quello che si ha nel piatto.

E insomma...stasera cucina Topo per tutti. E devo dire che il piccolo chef ha reagito alla proposta con grande entusiasmo, quindi per ora l'iniziativa è un successo.

Prossimamente replicheremo con "Prosciutto e uova verdi".
Oh yes.
Anche perchè tra un mesetto cominciamo lo svezzamento di Patato...e non vorremo mica che cresca imitando il fratello nel rifiutare tutto ciò che di verde compare nel piatto!!!!!!

giovedì 16 novembre 2017

Femmine un giorno e poi BRICOMAMME PER sempre

Non me ne vorrà De Andrè, spero.
Che ho il massimo rispetto per la sua meravigliosa canzone.
Assolutamente veritiera, oltretutto. Almeno per me.
...femmine un giorno e poi madri per sempre...
E se per molte donne, giustamente, si può essere femmine (con molte f maiuscole) e madri (con molte m maiuscole) in armonia, io mi riconosco più in questo "e poi".
Ma questo non c'entra.
Io più che mamma sono "bricomamma".
O meglio, aspirante bricomamma. Amatorialmente, bricomamma.
Una roba così.
Che ho le mani di pastafrolla (e infatti cucinare è l'unica attività pratica in cui non faccio pena).
Eppure mi ostino a produrre "cose".
Un po' per mancanza di soldi, per esempio.
Un po' per esprimere in qualche modo il mio amore per i miei pargoli anche attraverso cose materiali...fatte da me però.
Un po' perchè alla fin fine conoscendo i miei polli, soprattutto Topo, gli oggetti di uso quotidiano o di gioco qui durano mooolto poco.
E quindi almeno che siano fatti con materiale di recupero.
E insomma.
Inauguriamo quindi la rubrichetta "bricomamme per sempre".
E iniziamo col botto.
Essendo che qui noi si ama tutti quanti Totoro alla follia (Patato non ancora, ma c'è tempo c'è tempo...), avevo cercato ispirazione in rete.
E avevo trovato delle cose bellissime. Ma bellissime.
Tanto belle quanto economicamente assurde.
E così ho ripiegato su qualcosa di molto, ma molto homemade.
Ormai i miei figli hanno innumerevoli libri, tra comprati regalati ereditati e bibliotecati.
E così ho creato l'ennesimo portalibri casalingo.
Una specie di Totoro.
Devo dire che è stato anche apprezzato dal mio dolce Topo che si dimostra sempre molto indulgente con i miei "lavori".

Non so quanto potremo aspettarci che duri, vista la delicatezza topesca. Ma intanto...sono soddisfatta di me.
Conosco le mie assenti doti pittorico tecniche, e quindi mi sento bravissima.

bozza su scatolone


ritaglio e tempera
pseudo Totoro assemblato



lunedì 13 novembre 2017

Secondo figlio in arrivo. I miei "saggi" consigli...


Sono passati quasi 3 mesi dalla nascita di Patato. Non che ora io abbia capito tutto...ma mi piace l’idea di condividere due o tre idee. Consigli. Pensieri. Non saprei come definirli.
Comunque, insomma, ecco qualche spunto per chi sta per avere il secondo figlio mentre il primo è ancora piccoletto.

1. Ascoltate solo esperienze positive:
Internet e la vita quotidiana sono pieni di donne con 2 figli.
Ed esattamente come quando eravate incinte del primo bambino, chi smanierà per raccontare la propria esperienza saranno soprattutto quelle che hanno qualcosa con cui spaventarvi. Come quando aspettavate il primo parto.
Vi diranno “ah, ma poi crescono e un po’ migliora”, ma partiranno sempre da racconti grand guignol in cui i fratelli maggiori cercano di uccidere il piccolo, o regrediscono fino allo stadio neonatale anche se ormai vanno a scuola da soli e parlano tre lingue.
Fermate immediatamente questa gente e andatevene.
Non ne avevate biisogno alla prima gravidanza e non ne avete ora.
Ascoltate le persone che vi dicono “ma sì, è un casino, è una fatica..ma sai che figata?!”.
Perchè se cercate bene ci sono anche quelle. E non sono poi così poche.
Anche perché un bambino che si sente amato e sicuro...farà un po’ di fatica a diventare il “maggiore”...ma UN PO’. E se la caverà molto meglio di quanto crediamo noi.

2. Parlatene al fratellone (sorellona)… coi dovuti modi
Io sono dell’idea che sia idiota nascondere le cose ai bambini.
e quindi...della gravidanza si parli, da quando si vede, che prima un bimbo piccolo ci capisce molto poco.
ma si parli con toni e modi adeguati all’età.
Se il pargolo non è interessato..se ne parlerà poi, rimandate. In nove mesi un’occasione si trova.
Io trovo molto interessanti i libri, anche per questo momento della vita.
Ma quali libri?
Perchè ce ne sono una marea..e molti io li ho trovati molto, ma molto, brutti. E a volte dannosi.
Parere personale, ma un libro che parla come prima cosa della gelosia e della reazione di rifiuto...anche no, grazie.
non è detto (vedi punto 1), che il fratellone sia schifato all’idea del fratellino/sorellina, non è detto che come prima reazione vada in crisi.
Che cavolo. E allora perché dovremmo suggerirglielo proprio noi???
Dopo averli sfogliati ho evitato come la peste quei libri, ad esempio “Lupetto diventa fratello maggiore” che abbiamo ricevuto in regalo. Mai letto a Topo.
nvece abbiamo usato:
- Il pancione della mamma: aprivamo le finestrelle e io gli raccontavo delle cose, nn ho seguito il testo.
- Sono un fratello maggiore. SPETTACOLARE. Positivo. Chiaro. Con un bebè abbastanza asessuato da essere maschio o femmina.
Io l’ho trovato perfetto. E’ colorato, è resistente, è realistico e, ribadisco, POSITIVO.
E mostra cosa fa un neonato.

Per i genitori, trovo interessante “Benvenuto fratellino, benvenuta sorellina”. Non è un saggio illuminante, ma è pieno di ottimo buon senso. Che non fa mai male.
E offre diverse testimonianze.

3. Non insultate..nessuno dei due.
Dire al fratellone “sei grande, non vedi che ..” non mi piace per niente. E lo sconsiglio (mica solo io..di certo non ho scoperto l’acqua calda).
Spiegare che il neonato è un po’ fragile (per es. la testa) va bene, ma senza dire all’altro che è un grosso enorme grandissimo goffo bambino cresciuto.
E’ sempre piccolo. E sentirsi defraudato completamente del ruolo di piccolo di casa per darlo al nuovo arrivato non gli farebbe piacere. Anzi.
Potrebbe farlo dubitare dell’amore dei genitori per lui.
Va rassicurato, rassicurato e ancora rassicurato. Con le parole, con le coccole, con la presenza, con la condivisione di un libro un cartone animato uno sguardo uno scherzo speciale.
E non insultiamo neanche il piccolino, per favore.
Non diciamo al primo che il secondo è “un piagnucolone”, “un rompiscatole” e cose così.
Come potremmo poi pretendere da lui che veda positivamente il piccoletto nuovo arrivato?
Possiamo spiegargli che il neonato deve ancora imparare tante cose, che piange molto perché non sa parlare e non sa dire le cose in altro modo...i bambini non sono scemi e se usiamo un linguaggio adeguato, capiscono.

4. Non nascondetevi né forzate voi o vostro figlio.
Il neonato non va tenuto nascosto: coccolatelo, parlategli, cambiatelo, allattatelo con naturalezza anche se l’altro figlio è presente.
Se no che idea si farà di questo bambino nuovo? Che è un segreto? Che va tenuto lontano perché...perchè?????
Con questo non intendo dire che dovete per forza coinvolgere tutta la famiglia in ogni attività.
Magari al primogenito non va di stare con voi mentre allattate. Bene..trovate un altro momento per voi due da soli. Ma se invece vuole leggere un libro o guardare un cartone con voi...ben venga!!!!
La nuova routine non arriva da sola e non arriva subito..ma va costruita.
Inutile dire al fratello maggiore di voler bene al neonato o di baciarlo se non ne ha voglia...anche l’amore fraterno cresce col tempo, e il nuovo arrivato è decisamente NUOVO per vostro figlio. Voi avete avuto 9 mesi per diventare di nuovo madre...lui (o lei) è alla sua prima esperienza come fratello (o sorella).
Dategli il tempo per abituarsi, per conoscere questo nuovo membro della famiglia e per imparare a volergli bene.

5. Momenti per tutti.
Cercate di ritagliarvi momenti solo per il primogenito, per giocare o anche per uscire solo voi due. Anche solo per portarlo all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia. O andate insieme a fare la spesa. Qualcosa solo per voi.
E poi, anche se è una fatica boia a livello organizzativo (io da sola mi preparo ed esco in 10 minuti. Con Topo diventano 25-30. Con Topo + Patato viriamo verso i 45 – 55.), organizzatevi e uscite tutti insieme. Ci saranno i momenti in cui i due genitori si dividono compiti e bambini, e ci saranno i momenti in cui si sta tutti insieme, e tutti e 4 ci si adatta un po’ gli uni alle esigenze degli altri.
E’ faticoso ..ma paga.


E dopo aver sentenziato neanche fossi la Maria Montessori della bassa padana…spero almeno di aver dato qualche spunto intelligente.
E abbraccio vigorosamente ogni futtura bi-mamma dicendole nell’orecchio: puoi farcela. In certi momenti crederai di no. ma poi...andrai avanti. E andrà sempre meglio.

lunedì 6 novembre 2017

Mamma (che stanchezza!)

I giorni passano.
Anche le notti. Soprattutto le notti. Possibile che le ore di sonno siano così poche?!?!
Sono stanca morta. Ho delle occhiaie profonde come pozzi e comincio a perdere colpi.
Ho cercato di far soffiare il naso a Patato, per esempio. come faccio sempre con Topo.
Stavo per dare a Topo un biberon di formula anzichè un bicchiere di latte.
Li chiamo a volte coi loro nomi, a volte con quello del fratello.
A volte sono in macchina con solo uno dei due e mi prende l'assalto di ansia: cazzo dove ho lasciato l'altro? Risposta. A casa. O al nido.
Sono veramente stanca.
I giorni passano.
Le settimane pure.
Patato è sempre più bimbo. Topo è sempre più...bimbo anche lui.
Sono i miei due bimbi e li amo tanto. E a volte vorrei una vacanza da tutti. O magari mandare in vacanza tutti e tre i miei uomini. E svaccarmi per un giorno intero sul divano.
Nutrendomi di bacche e arbusti per non dover cucinare.
E standomene immobile sul divano a leggere. Senza pulire. Senza riordinare.
Senza vivere in un vortice di lavaggi nasali pannolini pianti libri da leggere ad alta voce tetta biberon.
L'altra sera ho portato Topo da un'amichetta.
A cena eravamo quattro adulti e 3 bambini, Patato compreso.
Dopo aver tagliato la carne nel piatto di Topo, in perfetto automatismo, versato un bicchiere d'acqua all'amichetta e rimesso a posto un braccino patatoso nel mei tai...mi sono girata dall'altra parte...e in perfetto automatismo...ho cominciato a tagliare la carne nel piatto della mamma dell'amichetta di Topo.
Comincio ad avere bisogno di una pausetta ogni tanto.

lunedì 23 ottobre 2017

2 mesi di raffreddore, di crescita e di sorrisi

Patato cresce.
Cresce bene, con le sue gambocce fortissime striscia non appena trova qualcosa su cui appoggiarsi per fare leva, e sorride tantissimo. Soprattutto a suo fratello, che da quando ha potuto prenderlo in braccio (prima avevo un po' di timore per la testina..) chiede spesso di poterlo fare.
E' un bravissimo fratello, Topo, ogni tanto si rompe un po' le palle di avere uno gnomo per casa che gli requisisce parte delle attenzioni, ma è molto molto bravo.
E' diventato un po' più fragile e lamentoso..ma non possiamo lamentarci!
Tra l'altro povero Topo è stato super raffreddato, con un picco di febbre a 40 l'altra notte con incubi e allucinazioni che lo terrorizzavano.
Patato per non essere da meno è raffreddatissimo, e così passiamo le ore ad aspirare nasini e a fare lavaggi nasali e aerosol. Fratelli anche in questo.
Patato adora il suo fratellone, lo guarda estasiato indirizzandogli versolini deliziati, e so che appena potrà comincerà a imitarlo in tutto..immagino soprattutto nelle cose che non si devono fare...da bravi fratelli.
Nel frattempo ci sono problemi di salute di Topo che stanno assorbendo tanto tanto la mia mente e la mia ansia, spero che ne verremo a capo nei prossimi mesi e prima o poi ne scriverò. Per ora non ci riesco.
Comunque Topo si sta dimostrando molto paziente, siamo stati 3 ore tra ambulatori e sale d'attesa l'altra mattina e durante tutte e due le visite lo hanno abbastanza torturato, povero.
In tutto questo...Patato rimane con il babbo, che per amore o per forza sta diventando molto capace di gestire un neonatino.
Mentre Topo ha cominciato a conoscerlo che aveva già 4-5 mesi, Patato e Filosofo sono già abbastanza buoni amici!
Patato è un bimbo molto pacioso, ama stare in braccio ma accetta di buon grado anche la carrozzina, quando serve, e anche se riceve meno attenzioni di quelle che aveva suo fratello alla sua età sembra non risentirne affatto.
Io continuo a ritagliarmi momenti con Topo, ora più di prima perchè ormai il dinamico duo Filosofo - Patato (anzi il dinamico trio, Filosofo- Patato-latte artificiale) è rodato e noi genitori siamo praticamente intercambiabili con i due piccoli.
Non siamo uguali, assolutamente no, Topo ci cerca per cose diverse e sa che con ognuno di noi si fanno cose diverse e spesso anche la stessa cosa in modo diverso, ma sia lui che Patato si rivolgono con fiducia totale a entrambi.
Patato sta crescendo in fretta, è bello vedere che diventa sempre più "bimbo" e che noi quattro cominciamo a capirci qualcosa in questo casino.
Siamo sempre più stretti in questo buco di casa...ma di questo e di cosa implica..parleremo poi.

lunedì 2 ottobre 2017

Nuova sfida

Come in un videogioco. Si passa di livello.

Il Filosofo comincia a lavorare anche di sabato mattina. Fino alle 13.
Ora la questione è: come gestisco da sola Topo e Patato per tutto il sabato mattina?
Di solito sono tutti miei alla sera, quando Topo è stanco e più facile da convincere a leggere librini e simili.
Ora...il sabato mattina?
Immagino che l'unica soluzione sarà insaccare Patato nel mei tai e inseguire Topo mentre sfreccia con la sua bicicletta.
Al solo pensarci, in realtà, ho già l'ansia.

venerdì 29 settembre 2017

Dentro al cuscino. Sul cuscino.


Questa mattina Topo si è svegliato col magone. Ogni tanto gli capita, ultimamente, e io lo attribuisco alla “novità” di casa, cioè l’arrivo di suo fratello.
Mi dispiace ogni volta, vederlo così più fragile, ma mi ripeto che passerà, e che diventerà normale avere un fratello amato/odiato in famiglia.
Ma questa mattina...il mio piccolo grande Topone era proprio in crisi.
E così sono corsa nella stanza dove dormiva a prenderlo su, in braccio, per due coccole.
Chiaramente in quell’attimo si è svegliato Patato, ululando.
Così ho afferrato Topo e sono corsa di nuovo di là, dove stavo fino a 2 minuti prima, con il piccoletto.
Ho infilato me e Topo dentro al cuscino da allattamento, ho afferrato saldamente Topo con il braccio destro per stringerlo a me e poi ho steso Patato sul cuscino, come una cicciosa glassa sul nostro gruppo laocoontico.
Così allattavo uno e chiacchieravo con l’altro, accarezzandolo.
I due con le teste vicine, uno aggrappato alla tetta e l’altro adeso come un’edera al mio fianco, con la testa appoggiata sul cuscino naso a naso con il fratello (e poi mi chiedo perché entrambi hanno un mega raffreddore…).
Il Filosofo, che era chiuso in cucina a fare colazione, ci ha trovati così.
Assonnati (soprattutto io), coccolosi (soprattutto Topo), gorgoglianti (Patato).
Sono i momenti in cui penso “ok, ce la sto facendo. Magari non perfettamente, ma ce la sto facendo”:

domenica 17 settembre 2017

Momenti buoni


Finisce che scrivo soprattutto quando sto male, o quando ho un momento brutto, in ogni caso.
E quando sto bene...quando sto bene me la godo, ma poi non tengo traccia scritta e forse sarebbe meglio il contrario, ricordare anche con le parole i momenti positivi. Quelli che scaldano il cuore anziché fare male.

E’ stata una domenica di quelle lunghe, ma anche belle.
La mattina comincia sempre presto, a casa nostra, mai dopo le 7.30.
E’ una nostra regola, per mantenere i ritmi di Topo regolati lo alziamo praticamente sempre alla stessa ora e quindi noi poco prima (almeno chi è a casa), anche nei weekend.
Stamattina approfittando del fatto che Patato dormicchiava, ho svegliato io Topo.
Ci siamo rotolati un po’ nel letto, abbiamo giocato e fatto coccole (“io sono piccolo, mamma”, che significa perndimi in braccio e spupazzami).
Poi colazione insieme.
E poi è cominciata la mia routine con Patato, di tetta e tetta e tetta e pannolini e gorgoglii.
Mentre Topo andava in giro col babbo.
Alle 10 sono tornati e poco dopo io e Topo siamo usciti.
Sì. Solo noi due. Siamo andati a una prova gratuita di un corso, “Contakids” si chiama, per genitori e bambini.
E’ una roba faticosissima, almeno per il genitore, che deve acchiappare, sollevare, trasportare, ribaltare il proprio pargolone.
Infatti c’erano parecchi padri, mica per niente!!!
Topo all’inizio era un po’ intimidito, o forse approfittava del fatto di avermi tutta per sé e voleva stare solo in braccio o comunque appiccicato.
Poi ha preso il via e si è divertito un sacco.
IO a fine lezione necessitavo di un carroattrezzi per tirarmi su da terra, ma ero contenta quasi quanto lui.
Il tempo con il mio topone mi era mancato molto in questo ultimo mese.
Oggi è il complemese di Patato, in effetti, un primo mese in 4 davvero strano , per certi versi lungo per altri berve…
Comunque...Patato era a casa con suo padre, e io ero tranquilla. Davvero. Sapevo che era in buone mani, e sapevo anche di aver lasciato pronto il biberon!!!
Noi siamo stati via circa un’ora e mezza, siamo tornati tutti tranquilli e quando siamo arrivati Patato si era appena svegliato da un pisolo.
Così mentre Topo mangiava io allattavo, e poi siamo stati di nuovo un po’ insieme a giocare sul divano.
Dopodichè...Patato si è riaddormentato (di giorno dorme più che di notte..) e Topo è andato a pisolare col babbo, dopo avermi chiesto 10 volte una torta al cioccolato.
Io cascavo dal sonno...ma vuoi non improvvisare una tortina al cioccolato? Non avevo né burro né uova..ma per fortuna avevo il cacao !!!
E così, torta fatta e sfornata e Topo in visibilio.
In pratica...una fatica boia, per me, che avrei voluto dormire dormire dormire e anche dormire...ma vedere lui così contento e sereno...come si fa a non essere felici?
Anche perché in questi giorni era stato più agitato del suo solito, e abbastanza molesto in alcune occasioni. E credo che c’entrasse un bel po’ il suo bisogno di attenzioni “esclusive”.
Comunque..sarebbe bello proseguire questo corso, peccato che sia di sabato mattina e non credo che potremo perché il Filosofo lavora e quindi non può stare con Patato (stamattina sono andati mooolto bene!!!).
Dovrò trovare un’altra occasione per prendermi uno spazio solo mio e di Topo. questa era buona perché essendo “strutturata” aveva proprio un confine e una connotazione precisa, che secondo me era utile anche per lui, per fargli sentire prorpio lo “stacco”. Penserò a qualcos’altro, magari la domenica, non so. Ci sarà anche il tempo per tutti e 4 insieme, ma resto convinta che un po’ di tempo solo per noi due sia una buona cosa.
Magari non sarà sempre tempo di super qualità...ma sarà sempre tempo. E anche su questo mi piacerebbe scrivere, quando avrò tempo. Che io ero convinta che il tempo di qualità fosse sempre da preferire...ma sto cambiando idea.
E ora...si prepara la cena, che la pausa è finita e la serata deve ancora iniziare. Speriamo di concludere in bellezza questa giornata così bella.

giovedì 7 settembre 2017

La seconda prima volta


La prima volta. La prima volta è diversa quando è la seconda.
Almeno per me.
Prima che Patato nascesse mi chiedevo, spesso, come diamine avrei potuto amarlo come amo Topo.
Questione evaporata da sola quando ho visto per la prima volta la sua testina capelluta.
In effetti, lo amo follemente. Come Topo.
Ma ci sono tante cose diverse.

La prima assenza
La prima volta che ho lasciato Topo con suo padre mi sa che era giugno. O luglio forse.
Topo aveva 3 o 4 mesi. 4, più che 3. Sono stata fuori circa un’ora, angosciandomi per almeno 45 minuti.
Ieri sono andata a prendere Topo all’asilo. ho lasciato Patato con il Filosofo.
Sarà che ormai so che il Filosofo è rodato, sarà che ho bisogno di recuperare il rapporto con Topo, sarà boh...sono stata fuori poco, in effetti, neanche 40 minuti, ma ero tranquilla.
Pensavo che alla peggio Patato avrebbe pianto un po’, ma che l’avrebbe fatto tra le amorevoli braccia paterne, che sono solo più pelose e forti delle mie, e per il resto sono altrettatnto capaci.

Il primo biberon
Con Topo ho pianto. Ho pianto quando ho visto che dovevo per forza dare l’aggiunta, ho pianto perché cercavo di rimandare, ho pianto quando ho accettato che fosse necessaria, ho pianto le priem volte che l’ho biberonato.
Ho pianto un casino.
Con Patato ho pianto un po’. Prima di accettare il fatto che l’aggiunta è fondamentale. E che diventerà sempre più preponderante, visto che il mio latte è sempre quello e lui mangia di più.
Ora durante la ciucciata biberonata lo coccolo e lo cicciolo, e basta.

Il primo pianto disperato
Topo ha avuto un inizio complicato, e ha mantenuto un bisogno di fisicità e di contatto veramente altissimo, fino allo svezzamento e oltre (tutt’ora siamo ad alto contatto qua…). Bastava appoggiarlo nella carrozzina perché si svegliasse dopo 5 secondi urlando con una disperazione che mi straziava. e mi faceva impazzire, tra panico, terrore e altro panico.
Patato è diverso, e io credo dipenda anche da una nascita molto più dolce e da un inizio insieme più delicato e intimo. Comunque, anche lui piange.
E ieri c’è stato il primo pianto davvero disperato, quei pianti che non riesci a consolare in pochi minuti. E stavolta, per quanto sia per me angosciante sentir piangere uno dei miei figli, non mi sono fatta prendere dal panico. Ero triste, ero agitata...ma ero presente a me stessa.

Il Filosofo, anche lui, la sta vivendo diversamente, anche se lui si occupa prevalentemente di Topo e con Patato stanno appena cominciando a conoscersi.
Lui dice che non si sente più capace con un neonato, tanto che sono stata io, quella che non avrebbe staccato gli occhi da Topo neanche per andare fare pipì, i primi mesi, a dirgli che poteva stare anche un po’ da solo con suo figlio mentre io mi occupavo dell’altro.

Alla fin fine...devo ammetterlo. E’ più sensato come mi comporto ora.
Non so come sarà il futuro...guardo i miei figli e mi sembra di traboccare amore.
Spero che un giorno anche loro si vogliano bene l’un l’altro.

mercoledì 6 settembre 2017

quanta verità

Aggiungerei il momento "anch'io piccolo", in cui stiamo in 3 nel cuscino da allattamento.
Oh yeah.

giovedì 31 agosto 2017

Una questione di scelte


La vita è questione di scelte.
Fare il genitore… è questione di scelte.
Ieri sera, potevo scegliere.
Patato stranamente si è addormentato (stremato da quanto aveva ciucciato nelle 4 ore precedenti, immagino), verso le 8, cosa che fa molto raramente.
Di solito passo la serata con lui sulla tetta e con Topo sulla schiena, o sul fianco libero, a leggere librini o a tentare di giocare con lui anche se in maniera piuttosto “statica”.
Ieri sera potevo scegliere.
Dopo una giornata lunga e insonne (preceduta da una notte complicata), potevo scegliere se buttarmi a peso morto sul letto, approfittando del sonno di Patato...o se dedicare del vero tempo a Topo. Un tempo senza piccola idrovora che blocca le braccia della sua mamma.
Neanche a pensarci...o meglio, qualche secondo di pensiero c’è stato, lo ammetto, ma poi la scelta è stata facilissima.
Dormirò quando Patato sarà un pelino più grande e comincerà a farsi dei pisoli un po’ più spesso.
E ho dedicato quell’ora prima della nanna di Topo solo a lui, tenendolo in braccio e coccolandolo, permettendogli finalmente di essere di nuovo lui “il bimbo piccolo “ (chiama così suo fratello, nessuno gli ha mai detto che lui è "quello grande" o altre cose che non condivido...): in braccio, cullato, vezzeggiato. Cosa che io faccio ogni volta che posso..ma avermi tutta per sé gli è piaciuto molto.
Tutte le sere prima di mandarlo a letto con il Filosofo gli dico che gli voglio tanto tanto bene e che se ha bisogno di me basta chiamarmi.
Ieri sera prima di andare mi ha buttato le braccia al collo dicendomi “voio tatto tatto bene mamma!”...e ci è mancato poco che io mi squagliassi in lacrime…

Mi sembra di essere un’equilibrista...non professionista. Una che si è trovata all’improvviso a camminare sul filo: e che non sa mai quando cascherà giù di nuovo.

Nel frattempo...nel frattempo penso e cerco di concentrarmi su questi momenti, su quelli buoni, e di non pensare troppo avanti nel tempo, anche solo a tra qualche mese, che bisognerà cominciare a trovare strategie per far dormire Topo nella sua camera (e far sì che Patato, pure lui, dormicchi un po’ di più nella carrozzina… finché ci sta, nella carrozzina. Perchè poi saranno altri cazzi...va beh...devo spegnere il cervello).

Basta. Voglio concentrarmi sui momenti buoni. Perchè se no davvero ripiombo giù e non posso permettermelo ora. Si prospettano giorni di maltempo, chiaramente nel fine settimana. E lì serviranno davvero tutte le risorse e le energie di cui dispongo. 
Faccio del mio meglio.

lunedì 28 agosto 2017

nero su bianco


Magari scrivere aiuta. Anche perché non ho nessuno con cui parlarne. Con cui parlare davvero.
E allora..vediamo.
Cosa mi fa stare così male?
Il Filosofo ha ragione: ho due figli sani, ho avuto un secondo parto senza problemi, ho un figlio maggiore che non ha ancora cercato di uccidere il fratellino...e allora perché non me la godo?
La risposta breve è che non lo so.
La risposta lunga è che razionalmente capisco, ma a livello emotivo e credo proprio anche ormonale sono una tempesta, un casino, un abisso.
E non riesco, per ora, a venirne realmente fuori.
Quando sono sola con Patato, soprattutto di notte, piango spesso.
Negli altri momenti, con Topo che mi osserva come un falco, non posso farlo. Topo vuole la sua mamma, e io cerco di dargliela, la sua mamma. Anche se c’è quasi sempre un piccolo bimbo attaccato al seno, di questa mamma.
E allora Topo si infila nel cuscino da allattamento, e io cerco di non sgridarlo anche se arriva un po’ sgarbato, oppure appena Patato dorme mi fiondo da Topo per stare con lui e giocare.
O leggo librini mentre allatto. E guardo Heidi, e qualsiasi cosa di Myazaki insieme a tutti e due.
Ma non riesco a stare tranquilla.
Sono triste, stanca, e soprattutto preoccupata per il futuro.
Mi preoccupa tra un mese la gestione da sola di due bambini perché il Filosofo sarà via di casa di nuovo tantissimo tempo.
Mi preoccupa che al settimo mese di Patato dovrò tornare a lavoro...e come cazzo farò con lui? Il nido, immagino...se me lo prendono.
E se lo fanno...con che cuore lo manderò così piccolo?
Mi preoccupano le mattine in cui comincerò alle 7.30, vuol dire fuori casa ben prima delle sette...e chi penserà ai bambini? Chi li alza, li veste, li porta al nido?
So che questo problema ci sarà per anni e anni, perché per anni e anni andranno a scuola e non potranno fare da soli.
Dovrò trovare una babysitter, qualcuno di sensato e di disponibile a fare orari del cavolo, all’alba e nel freddo invernale, per portare a scuola due bambini.
Qualcuno di fidato, visto che dovrà anche girarci in macchina.
Mi preoccupa questo inverno, con un Patato piccolissimo e un Topo che si ammalerà, come ogni inverno: mi preoccupa il contagio, e mi preoccupa la gestione di due bambini malaticci o malati e soprattutto di Topo malato che diventa malmostoso e faticoso e io ne avrò anche un altro mini a cui pensare.
lo so, ce l’hanno fatta in tanti prima di me.
Ma io ho paura lo stesso.
E ho paura perché mi sento terribilmente sola. Siamo io e il Filosofo e basta. E se uno di noi due si inceppa per qualche motivo siamo direttamente catapultati nella cacca.
Nessun aiuto in famiglia, inutile ormai anche chiedere.
Pochi soldi per pensare a un aiuto esterno, e comunque..come trovarlo? Ci sto provando, sto informandomi...ma...a quanto pare le babysitter sono come l’araba fenice, e quelle poche ci sono vogliono, anche giustamente, orari di lavoro fissi e anche estesi.
E io non posso offrire nessuna delle due condizioni, temo.
Chissà cosa succederà. In qualche modo sopravviveremo, lo so. ma come?
Vorrei essere più serena, o avere almeno qualche piano in essere. E invece mi sembra di navigare a vista e di non sapere come superare i prossimi mesi.

giovedì 24 agosto 2017

Crisi....o solo baby blues...non lo so.

Anche Topo era così, fin dall'inizio lui era così.
Tetta tetta tetta e altra tetta ancora.
Sempre. Di notte pause di circa 45 minuti.
Di giorno meno.
E pianti se non poteva tettare sempre perchè non c'era niente da tettare.
E c'era l'aggiunta di latte artificiale.
All'inizio davvero poca. Poi sempre di più..e man mano siamo arrivati anche bene allo svezzamento, in fondo non è successo niente di male.
ma io ci stavo male. Stavo male perchè non riuscivo a dare solo il seno.
Stavo male perchè voleva sempre tettare e io ero stanca morta e dolorante e bloccata con lui sulla tetta per 23 ore su 24.
E ora stiamo tornando a questo schema?
Pareva quasi di no.
Questa volta ho più latte, anche se di nuovo non ho avuto chissà che montata.
E questa volta mi sembrava di avere imparato la lezione: se serve il latte artificiale si dà il latte artificiale e non succede niente di male.
E questa volta pareva che Patato riuscisse a stare anche un'oretta di seguito senza tetta, soprattutto di giorno.
Lo so che ha solo una settimana di vita (auguri amorino), ma siamo di nuovo in questa fase di...tetta tetta e tetta.
E io sono un po' in crisi.
So, davvero SO che passerà. Che passeranno le settimane e poi i mesi, che lui crescerà e non sarà più un neonato e così via...ma adesso che ci siamo dentro, e ci siamo dentro da pochissimo...e io sono in crisi.
Sono stanca. Dormo poco, troppo poco.
ho il seno costantemente dolorante e strizzato da lui.
E appena dorme un attimo corro da Topo e cerco di dedicare tempo a lui. Con l'ansia che però Patato si svegli e cominci a urlare.
E in quel caso arriva il Filosofo con lui in braccio e mi dice, come se io fossi tanto ritardata da non essermene accorta, che piange. E aggiunge, come sempre: "secondo me ha fame".
Io sono terribilmente stanca.
Probabilmente finiremo per dare la famosa aggiunta anche a Patato, e anche stavolta il pensiero mi fa sentire un po' inadeguata. Meno che con Topo, almeno.
Ma non riesco a non chiedermi perchè io non riesco ad avere una normale gestione dell'allattamento...perchè???
Lo so. Passerà. Passerà.
Topo avrà momenti di gelosia pesante, e passeranno.
Patato crescerà, e non ci sarà più tetta, ma roba frullata e poi cibo solido e tutto quanto.
E loro giocheranno insieme e si picchieranno e io ricorderò questi giorni solo con tenerezza.
ma adesso sono in crisi.
E di nuovo, la storia si ripete, non ho nessuno a cui dirlo.
Perchè il massimo che mi sento dire in risposta è: passerà.
E questo razionalmente lo so.

domenica 20 agosto 2017

Un parto da protagonista

Ed eccoci qui. In 4.
E' insieme strano e quasi (quasi) già normale, essere 4.
per ora però prevale lo strano.
Comunque, in quattro.
Io avevo, in particolare, due paure:

1. che Patato nascesse proprio nei 2 giorni e mezzo in cui mio padre era in ospedale --> non avremmo avuto aiuti, soprattutto di notte, e avrei dovuto fare tutto da sola

2. che si arrivasse all'induzione di nuovo.

Se ne è realizzata solo una, e abbiamo avuto anche una gran fortuna, perchè alla fin fine..abbiamo risolto anche quella.

Mio padre è stato ricoverato mercoledì 16 agosto di pomeriggio.
Io stavo benino, doloretti vari, lombalgia, il solito.
Di mattina avevamo fatto la spesa e di pomeriggio è arrivata un'amica di Topo a giocare nel parco.
Alle 18 circa li ho lasciati con il Filosofo e la mamma della bimba, e sono venuta in casa a preparare la cena.
Ho sentito mia cognata, illustrandole le mie paure e lei, miracolissimo, mi ha detto che se proprio proprio fosse successo di notte, lei riusciva a venire da noi (a 25 km), perchè tanto aveva marito a casa e pure tata dei bambini disponibile per emergenze.
Perfetto. Ci salutiamo col suo augurio che non si arrivi a lunedì 21 con l'induzione.
Si fa sera e torna Topo, gli dò la cena, facciamo un po' di giochi, leggiamo 4 volte lo stesso librino e poi ci alziamo dal divano.
Ore 20.45, Topo vuole un giocattolo che è in alto: mi allungo per prenderlo e....si rompono le acque!!!!

Allora è così che succede? Che senso di bagnatissimo. Aiuto, sto facendo una pozzanghera.
Siccome sono positiva al tampone, vestiamo Topo e partiamo per l'ospedale. Avvertiamo mia cognata che dice che arriva per le 11.
In reparto trovo dottoressa giovane e gentile che mi ha già scollato 2 volte le membrane la settimana prima.
Mi visita e conferma: collo pervio a due dita, raccorciato al 50%, membrane rotte.
Ok, ricovero. Topo si gode il giro in ospedale, con tanti strumenti strani e le ostetriche che lo vezzeggiano.
Mi danno la camera e cominciano a tentare di inserirmi la via per la flebo.
Fanno un po' di casino (rottura della vena, 3 dolorosi infilaggi sbagliati) ma poi ce la facciamo e comincio la prima dose di antibiotico, mentre il Filosofo torna a casa per mettere a letto Topo e aspettare la zia.
Io, memore della fatica con Topo, cerco di riposare. Non riesco a dormire, ma avendo la camera tutta per me (l'altro letto è vuoto,fortuna!!!) mi stendo, chiudo gli occhi e  quando sento le contrazioni (fastidiose e basta) mi esercito a rimanere rilassata senza "chiudere".
Non riesco a non pensare a Topo, mi sembra di averlo abbandonato e ho paura che si svegli di notte e vada in crisi.
Il Filosofo torna, e mi dice che ha detto alla zia di chiamarlo subito se Topo va in crisi. Siamo in sintonia, su questo punto, e la cosa mi rassicura.
Pian piano le contrazioni aumentano, e ho bisogno di stringergli la mano quando sono al picco.
Non sappiamo che ore sono, ma dopo un po' lui suona e arriva una giovane ostetrica sorridente che mi dice "via..andiamo in sala travaglio dai".
Lì mi visita: 3 cm circa,tutto molto morbido. mi propone il travaglio in vasca. é circa l'1 e 30 del mattino.
La vasca si rivela un'idea stupenda. l'acqua è veramente caldissima, o a me sembra tale, poi abituandomi mi sembra solo caldina...il Filosofo si siede sul bordo e mi tiene puntato sui reni il telefono della doccia.
Io comincio a sentire male, ma male sul serio. Contrazioni vicini e potenti. "Davvero ottime" dice l'ostetrica, che mi sta monitorando tutto il tempo (che bella invenzione il tracciato wireless).
Ecco..pensavo di essere pronta, preparata al dolore, ma cazzo se fa male.
Le contrazioni sono così vicine, così forti (il Filosofo poi mi dirà che le vedeva sul monitor e si preoccupava perchè dal picco non scendevano mai più giù di 85-90) che io comincio a perdere le speranze di farcela da sola, senza epidurale. Peccato che di notte in realtà non la facciano, perchè questi stronzi pubblicizzano l'ospedale come dotato di percorso di analgesia, ma in realtà c'è solo infrasettimana in orario d'ufficio.
Ho iniziato ad andare in crisi, a dire che non ce la facevo, che era tropo doloroso.
Filosofo e ostetrica a turno mi rassicurano, mi dicono che vado benissimo, l'ostetrica dice che sto respirando bene e che se riesco ad assecondare il dolore farò presto.
Io mi concentro per farlo.
Stavolta, al contrario del primo parto, mi sento davvero io la protagonista.
Capisco cosa succede, sento il corpo che si modifica, sento il dolore che cambia man mano.
Sento quando sto cedendo alla paura e mi concentro per non chiudere, per lasciar fare.
Ma continuo ad avere paura. A un certo punto l'ostetrica mi dice "dai vieni voglio visitarti...così vedi come vai bene!"
Esco dalla vasca, sono passate le 3.30, fatico a sedermi e sdraiarmi sul lettino perchè ogni movimento scatena dolori. Dentro di me sento che comincia il bisogno di spingere. Ma devo aspettare...
Mi visita: 9 centimetri (forse 10 in contrazione)!!!
9 centimetri? davvero?!?!
Ci siamo!!! Posso spingere.
Non ce ne andiamo dalla sala travaglio.
Si comincia a finire: le spinte.
Di nuovo, stavolta ci sono. Sono presente. Non ci sono 40 persone addosso a me, solo l'ostetrica e il FIlosofo che mi abbraccia chinato su di me.
Sento ogni cosa che succede, il dolore, il movimento di Patato che vuole uscire.
La testa che si incorona mi fa urlare come mai avrei creduto, un dolore allucinante...ma vuol dire che ci siamo.
Altre 2 spinte ed eccolo appoggiato sul lettino tra le mie gambe, con una massa di capelli lunghi e nerissimi.
Non piange. Perchè non piange? lo chiedo due volte, forse 3. Nessuno mi risponde.
Poi, finalmente, piange.
E me lo appoggiano sul petto. Ore 4.07 di giovedì 17 agosto.
E' una cosa meravigliosa, che con Topo purtroppo non ho potuto vivere, quanto avrei voluto.
Il Filosofo, stanco, torna a casa e noi restiamo lì sul lettino a cominciare a  conoscerci e a succhiare il capezzolo.
E' stato un parto davvero diverso dal primo, sarà stato perchè non ho dovuto fare induzione? perchè ero più pronta? Perchè era il secondo?
Sicuramente tutto questo e anche di più.
Comunque...è stato doloroso e faticoso...ma io c'ero davvero. Ed è andato tutto bene. Che cosa stupenda.

p.s. mi hanno dato un solo punto. Peccato che mi abbia cucita un'ostetrica diversa, di quelle vecchio stile...che non mi ha voluto fare l'anestesia. "cosa vuoi che sia, un punto, ormai...".
Veramente...fa male, così a secco, essere cuciti. Poi l'ha pure tolto e ridato perchè non le piaceva.
Che cazz...


venerdì 11 agosto 2017

eccheccazzo però...(malmostosità oltre i livelli di guardia)

Mi sono rotta le palle.
Ho cercato in ogni modo di NON far sapere in giro la data presunta (PRESUNTA) del parto.
Ma, chiaramente, un marito che invece dice " a me non crea problemi dirla" inficia leggermente la strategia.
Così ora mezzo porco mondo sa che la data era il 10 agosto (ohhhh il giorno di San Lorenzo, che cosa carina...ohhh!).
E tutti ci hanno tenuto a
1. bombardarmi di domande se fosse nato o meno,
2. vedi punto 1, nonostante su whatsapp il mio stato dica "NO, NON ANCORA": mi scrivono e chiedono se è ancora valido o se ho solo dimenticato di aggiornarlo...
3. farmi notare che cambiava anche la cazzo di cazzo di luna. E che quindi avrei partorito sicuramente.

Che due grandissimi coglioni.

NO. Non ho partorito.
NO. la luna non c'entra un cazzo con i parti, non c'è niente di scientifico nè di sensato.
NO. Non sto tranquilla, no, non riesco a fare finta di niente e non pensarci così succede.
NO. Non sta succedendo un cazzo.
Sì, lo so che le mie compagne di corso preparto stanno partorendo tutte a termine o prima e sono primipare.
Sì, ho la pancia bassa.
Ma la se la ginecologa alla visita, dopo DUE SCOLLAMENTI DELLE MEMBRANE di cazzo del mio utero, se lei mi dice che la testina è ancora alta, e se ho poche contrazioni che cazzo ci posso fare???

Ho paura. Di una nuova induzione. Ma non solo.
Ho paura di una nuova manovra di Kristeller, o come cazzo si chiama, che l'altra volta ho pensato che sarei morta e mi terrorizza riprovarla.

Non so più cosa fare.
Sono stanca. Sono esausta.
E la settimana prossima l'unico aiuto su cui potevamo pensare di contare un po', mio padre, va in ospedale.
Per cui è molto probabile che io mi faccia travaglio e parto da sola, attaccata al monitoraggio come l'altra volta e senza potermi neanche muovere.

NO. NON STO CALMA. MA PROPRIO PER UN CAZZO.
Sono. Stanca. Morta.

lunedì 31 luglio 2017

...di nuovo? speriamo di no

Insomma..ci siamo quasi. O ci saremmo quasi.
non so.
I monitoraggi dicono che qua è tutto fermo, e così la simpatica ginecologa dell'ultima visita..si è rifiutata di visitarmi. Dicendomi che tanto sarebbe stato inutile.
Uff.
Così non so neanche se posso sperare, eh sì, sperare, nell'accorciamento del collo dell'utero...
Cosa che una volta mi preoccupava, cosa che mi ha fatto mettere a riposo per circa due mesi, riposo assoluto o quasi.
Che il collo era pervio al dito e tutto quanto.
ora pare sia chiuso nonchè lungo..ma che caz...
In ogni caso, giovedì nuovo monitoraggio e chiederò con più insistenza la visita, anche perchè magari ho fortuna ed è di turno una dottoressa più comprensiva.
La mia paura, che mesi fa era di un parto prematuro con conseguenti problemi...sta diventando quella dell'andare troppo oltre termine. Con conseguente induzione, di nuovo.
E rischi vari legati al bambino cresciuto troppo (sì, il piccolo sembra avere testone come Topo, che fortuna...) e al parto che non parte, e così via.
Comincio ad avere davvero paura.
ho paura del travaglio, del parto...del dolore e dei rischi durante...sarà che il parto di Topo non è stato semplicissimo, e soprattutto si è concluso con lui che mi veniva portato via dopo che l'avevo tenuto stretto solo 5 minuti?
Non riesco a stare tranquilla.
Poi il fatto che io col caldo stia male sempre e comunque non aiuta...soprattutto non aiuta il fatto che a quanto pare questa settimana avremo giornate a oltre 40 gradi.
Penso che impazzirò.


mercoledì 12 luglio 2017

Ne ho le prove: il moto perpetuo esiste eccome (un Topo, una madre sferica e una distesa d'acqua salata)

Al mare Topo si diverte.
Si sta qualche minuto sotto l'ombrellone, a scavare.
Poi si va sul bagnasciuga. io scavo, lui riempie la buca.
poi mi chiede di fare un castello, che lui spiana.
Poi andiamo a prendere secchielli e secchielli di acqua.
Poi un bagnetto. Poi di nuovo in giro.
Poi dai giochi vicino al bar.
Poi un bagno.
Poi sul bagnasciuga.
Ad libitum...

Considerando che io sono alta un metro e un barattolo, ora la mia circonferenza è maggiore della mia altezza, che bel donnino.

Unendo le due cose si ottiene... lui che va da tutte le parti e io che tento di stargli dietro.

Ansimo come un Dart Fener sotto stress, faccio il bagno con la maglietta perchè il sole mi dà ancora più fastidio del solito, prendere in braccio Topo richiede un gioco di gambe erculeo.
In pratica...sono arrivata al nono mese.

Con una stanchezza porca, devo dire.
ma vedere la faccia del mio Topolo mentre si fa un accuratissimo shampoo di sabbia e zompa in acqua cercando le onde del padre di Ponyo (non abbiamo la tv e non conosciamo Peppa Pig..ma Myazaki non ce lo leva nessuno)...tutto questo ripaga.

E' stato un weekend faticoso sudaticcio e pieno di zanzare, ma è stato bello.
ora non so cosa faremo.
Forse andremo un giorno e una notte, ma considerando che il Filosofo proprio quel giorno è  a Rimini per robe sue...sarebbe un giorno tutto MIO a gestire la piccola trottola pazza. 
Non so ancora se me la sento.
Vedremo.
Anche se pensare al suo sorriso mi fa quasi capitolare.

venerdì 30 giugno 2017

Il figlio del vicino è sempre più verde?

A volte mi sembra che i figli altrui siano tutti più bravi, più obbedienti, più "avanti".
Questo capita soprattutto nei giorni in cui sono più stanca, o preoccupata, o quando Topo ha dormito malissimo ed è  di pessimo umore.
Di solito semplicemente trovo il mio bimbo...il mio bimbo, e quindi per quanto mi riguarda l'amore della mia vita, meraviglioso, delizioso, tenero e divertente.
E' un bimbo tanto affettuoso, curioso, sempre in movimento, sempre pieno di cose da fare e di libri da leggere insieme.
E' anche un bimbo emotivo, grandi gioie e grandi arrabbiature (che, come al Filosofo, arrivano e passano in fretta), difficile da tenere fermo a lungo e così via.
Insomma...andando al sodo, è un bimbo normale.
Fortissimo dal punto di vista motorio, che parla incessantemente ma spesso in modo poco chiaro nei suoi lunghissimi discorsi.
Eppure...eppure quando mi capita di chiacchierare con mamme al parco...sembra che tutti, alla sua età (2 anni e qualche mese), siano in corso di spannolinamento, e anzi in pratica ci abbiano messo circa 3 minuti per farlo con perfetto successo.
In questo, per esempio, Topo non è pronto. Se l'arrivo del piccolo non fosse previsto tra un mese e mezzo, magari ci avremmo provato quest'estate, a vedere se la cosa gli sconfiferava.
Ma non ci abbiamo neanche pensato, una volta saputo della gravidanza (in accordo con pediatra e dade del nido, che ci hanno ragionevolmente sconsigliato di introdurre questa novità a ridosso dell'altra, ehm, novità). Eppure mi sento guardata come una madre snaturata che non lo "libera" a 2 anni da sto cazzo di pannolino.
Cerco di ricordarmi che a scuola (scuola dell'infanzia) anche questo inverno di bimbi ne abbiamo spannolinati 2 o 3, e nessuno di loro era particolarmente indietro o strano.
E poi ci sono le bambine, le quali parlano quasi tutte meglio di lui, alla stessa età. Fanno discorsi meno lunghi, ma ogni frase è perfettamente comprensibile...e io mi chiedo se non sono io la madre poco attenta che non lo sprona a sufficienza a pronunciare con più chiarezza.
Non lo so...io gli ho sempre parlato e letto molto, e lui capisce molto bene tutto e risponde...solo che non sempre è chiaro cosa dice (anche se per me è più facile capirlo che per gli altri, perchè riconosco anche parole dette male).
In questi giorni, insomma, mi interrogo e mi chiedo se non sto sbagliando davvero un monte di roba.
un'amica, interrogata sulla cosa, mi dice: "è normale, quando andrà a scuola ci saranno madri i cui bambini saranno sempre bravissimi e tuttissimi. Benvenuta nel mondo delle madri".
Ci ho riflettuto, ed è vero che ci sono anche parecchie persone che, parlando dei loro piccoli, parlano solo dei punti "forti", come se gli altri punti non esistessero neanche.
Forse io mi concentro troppo su ciò che mi dà ansia, sulla possibilità di sbagliare...e sulla paura che ho che l'arrivo del fratellino sia per lui un grosso problema, almeno all'inizio.
Sono preoccupata di non saper essere una brava mamma, di fare troppi errori e di non saperli educare e di non riconoscere eventuali problemi e non so cos'altro.
A volte, per calmarmi, mi dico che quando il piccolo sarà nato avrò talmente poco tempo libero che non riuscirò a trovarne abbastanza per la mia ansia.

martedì 6 giugno 2017

...ma non basta mai? Sono stanca.

Sono stanca.
Dopo i mesi immobili, dopo le malattie, dopo la paura del diabete gestazionale...ora ci sono gli acidi biliari.
Mi sembra giusto. Proprio giusto.
Certo.
Ma che cazzo cazzo cazzo cazzo!!!
perchè non posso vivere una gravidanza normale e serena? Perché?!?!?!
Ora..gli acidi biliari non sono altissimi, ma comunque fuori dal range giusto.

E quindi si parla di colestasi. Quella cazzo di roba che dovrebbe essere rara, roba da 1% delle gravidanze.
Ma vaffanculo.
Vaffanculo anche alla dottoressa che prima mi ha terrorizzata sulle possibili conseguenze, dicendomi anche che devo SEMPRE sentirlo muovere o correre in pronto soccorso, poi mi ha detto che non devo stare lì con la faccia lunga perchè intanto cominciamo la cura, e poi ha chiosato con un:
"eh, nell'altra gravidanza il diabete gestazionale, stavolta la colestasi...ma insomma non vuol mai stare tranquilla?"
Ahah. Rido davvero. sei proprio simpatica.
Vorrei prenderti a pugni finchè non mi stanco.

Il Filosofo mi ricorda che anni fa anche solo la possibilità di una gravidanza ci sembrava un miracolo, e che ora siamo alla 31esima e stiamo andando avanti.

Lo so.
ma sono stanca lo stesso.

Il fatto di avere avuto un percorso difficile per arrivare alla maternità significa che devo anche gioire di ogni cazzo di problema che si presenta?
Sono stanca.
e ho paura.
Ho paura di quello che mi ha detto la dottoressa: si va da possibile induzione (di nuovo? va beh...), a parto cesareo programmato o d'urgenza, a morte del bimbo.
E tutto questo dovrei, nella sua testa di gran cazzo, gestirlo io, "soltanto" monitorando il fatto che lui si muova costantemente. Che poi quale bambino nella pancia si muove SEMPRE? io lo sento spesso, ma ci sono anche ore di silenzio, in cui immagino stia dormendo, o sia girato in modo che io non sento niente.

Adesso la strategia è fare gli esami ogni settimana, e ogni settimana portarli alla dottoresa.
Oggi ero contenta, pensavo che mancano solo due mesi e poco più e poi non vedrò mai più quel consultorio schifoso. pensavo che mi mancava solo una visita e un'ecografia.
E invece ogni settimana dovrò di nuovo andare lì da quella tizia che mi terrorizza e mi tratta sempre come una cretina, con la paura di quello che potrebbe succedere.

Anelavo la 30esima settimana perchè pensavo che avrei cominciato a vedere la meta, e che finalmente mi sarei goduta un po' la gravidanza, almeno gli ultimi mesi.
invece...
Invece sono stanca di tutto. Non vedo l'ora di partorire, anche se mi spaventa il futuro. Sarà dura, sicuramente, ma almeno una volta nato lo vedrò, sarà FUORI da me e non sarà tutto sempre così incontrollabile.


lunedì 29 maggio 2017

Voglie

Le voglie in gravidanza, mah...di voglie ne ho un sacco, in questo periodo, ma non si può incolpare di tutto la gravidanza.
magari le ho soprattutto perchè, per un motivo o per l'altro (e di solito la gravidanza c'entra) non posso soddisfarle.
Ci sono le voglie piccole e le voglie giganti.
Per esempio...
...una coppa di gelato. Di quelle retaggio degli anni '80, che ricordo ancora mia madre mi comprò una volta, in una vacanza d'estate: quelle grandi, col gelato, la frutta, la panna, la granella e il cioccolato sopra.
...un bicchiere di Sangue di Giuda. Non più di un bicchiere, che poi mi viene mal di testa, lo so.
...andare al mare per giorni e giorni, magari in un posto defilato, non turistico, e stare immersa in acqua per ore.
Niente di che.
Avrei voglia anche di non avere paura, di non avere tanta ansia per il futuro, di non sentirmi così poco padrona di me e di quello che sarà.
Nel frattempo, mentre la mia pancia ricomincia a fare le bizze e io spero che alla visita non mi dicano che devo di nuovo stare ferma, ieri sera c'è stato il saggio.
il saggio di "danza-psicomotricità"legato al progetto che hanno fatto al nido di Topo.
Sul palcoscenico vero, in un teatro vero e gremito perchè era un saggio grande, con tutta la scuola di danza.
E i piccolini del nido sono stati la delizia della sala, con le loro faccine e le loro gambine cicciotte e nude.
Sono stati bravissimi.
Topo ci ha anche visti subito, e ha cominciato a salutarci con un sorrisone enorme, per poi rituffarsi nello "spettacolo".
E' stato bellissimo.
Ecco, probabilmente resterà nei miei ricordi per sempre.

lunedì 8 maggio 2017

Le cose che ho imparato negli utlimi 2 anni (da mamma)...e che devo ricordare di nuovo.

L'insonnia notturna, di solito tra le 3 e le 5 (sì, ho anche letto cosa significa per la medicina cinese...), mi porta a pensare e ripensare.
Spesso, visto il mio carattere ansioso e la mia storia di vita, sono pensieri preoccupati.
ma i pensieri preoccupati portano altri pensieri ancora più preoccupati, e questo non aiuta a prendere sonno.
E allora cerco di passare a cose migliori.
per esempio, penso a quanto ho imparato, grazie a Topo e al fatto di essere la sua mamma.
Sono passati due anni.

1. Tutto cambia. E in fretta.
Tutti i primi mesi di notti insonni con le poppate ogni 45 minuti sono finiti e ora sembrano lontanissimi.
La settimana in UTIN. L'allattamento misto e i sensi di colpa. Tutto è cambiato ed è cambiato giorno dopo giorno anche quando io non me ne accorgevo e mi sembrava di essere sempre allo stesso punto e che nulla potesse mai diventare diverso.

2. Allattamento e alimentazione
Sarei felice di allattare il mio secondo bimbo al seno. Ma se non sarà possibile, vorrei evitare di viverla come un fallimento personale o come qualcosa di cui vergognarli, come è stato, all'inizio, con Topo.
L'allattamento misto non è una manifestazione di Satana, l'ho capito col tempo.
E anche l'alimentazione, se si smette di ascoltare chiunque apra la bocca per dire la sua, fila via più liscia.
lo svezzamento e tutto quanto. Non ho praticato un autosvezzamento in senso stretto, sono partita con qualche settimana di più o meno pappe, e poi abbiamo implementato e dato alimenti sempre di stagione in modo che potesse assaggiare e provare tutto a suo modo e gusto. Ed è andata benissimo così.

3. I vaccini
Partivo da vaccinista convinta, e c'è stato chi mi ha scassato l'anima con discorsi su quanto i vaccini siano il maligno (ma non era il latte artificiale?).
E su quanto faccia male il latte di mucca, e tutto il resto.
"E poi i vaccini li fanno le case farmaceutiche": come se questo dovesse stupirmi. Sarebbe più strano se li producesse un agricoltore, per quanto biodinamico potesse essere.
Insomma...alla fine ho portato Topo a vaccinarsi con l'ansia. Almeno ai primi due buchi.
Ora, Topo è vaccinato, è a posto per qualche anno , fino ai prossimi richiami, e siamo coperti anche per la varicella.
E io sono sicura della mia scelta.

4. Il sonno
Non so se il mio secondo bimbo sarà come Topo, se anche lui avrà come punto debole il sonno. Ma comunque vada, devo ricordarmi che prima o poi dormirà anche lui.
Prima o poi avremo di nuovo notti di sonno.
E questo è da ricordare, davvero. Anche se so che non sarà facile.

5. I consigli non richiesti e le cose da non ascoltare
Dopo il mio periodo di isolamento forzato, sono tornata, parzialmente, nel mondo.
E sono stata letteralmente investita da discorsi del cazzo.
Consigli non richiesti, nuovi racconti di parti orrendi, frasi del tipo "ma non hai paura che" sugli argomenti più svariati...
Non ci ero più abituata, dopo questi mesi di silenzio totale.
E devo dire che un paio di cose mi hanno anche colpita, facendomi venire paure che non avevo. Grazie, eh?
Non ci avevo pensato, ad alcune possibilità.
Bene. Con Topo ho dovuto difendermi dall'invasione di chi voleva a tutti i costi terrorizzarmi su tutto...ed ero anche alla prima gravidanza, dopo anni di PMA e di dolore.
A questo punto...NO. Assolutamente NO. Non voglio più lasciare spazio a queste persone e ai loro discorsi.
Mi bastano le mie di paure. Voglio ascoltare solo chi sa darmi conforto, e non chi vuole affossarmi, anche quando lo fa (spero) senza cattiveria.



mercoledì 3 maggio 2017

La seconda gravidanza, in breve

Le immagini sono tutte tratte dal web.



Io non sono mai stata molto elegante neanche prima...ma ora...

Questa è PERFETTA. Esatta al millimetro.


E anche questa è vera. Oh yeah.

http://www.parenting.com/gallery/first-pregnancy-vs-second-pregnancy

venerdì 21 aprile 2017

La seconda gravidanza è davvero diversa

Prima di tutto, finchè non sono saltati fuori i guai e il ricovero, questa gravidanza era un po' in sordina.
Rispetto a tutto il resto.
Ora che sono bloccata, anche se adesso, libidine, posso di nuovo fare un po' di roba in casa (il che è più che necessario), è inevitabile pensarci di più.
E in questo caso prima e seconda gravidanza non sono molto diverse:
Magari le ansie non sono identiche, ma sono il fattore principale comunque.

Il fatto che però sia la "seconda" (se non contiamo gli aborti spontanei) gravidanza la rende diversa.
C'è una consapevolezza diversa che io, nella mia vita, ho raggiunto qualcosa che mai avrei creduto: ho un figlio che amo più di me stessa, più di chiunque altro.
A volte mi domando se potrò amare così anche un secondo bambino. Lo so, se lo chiedono in tante.
ma con Topo ero già innamorata prima ancora di sentirlo muovere nella pancia...è tutto diverso...

Va detto che il fratellino è bello vivace pure lui, a proposito di muoversi nella pancia.
Sarà che stavolta la placenta è posteriore, ma sono settimane che lo sento danzare alle ore più strane di notte e giorno. Praticamente un mese prima di Topo.
Questo contribuisce a rendere le cose più reali.
Comincio a parlargli, ogni tanto, e rispondo ai suoi movimenti con le carezze, e comincio ad avere in mente il nome.
Il nome di Topo era il preferito del Filosofo, stavolta il mio "voto" sarà quello definitivo, in una rosa di scelte condivise.
Neanche dovessimo decidere di vita o di morte.

Poi c'è il parto. Che è ancora parecchio lontano (speriamo), eppure quando ci penso ho un po' paura. Con Topo avevo paura? Non ricordo. Mi sa non tanta.
Adesso che so come sono state le ore e ore di contrazioni, un po' ne ho. Più che del parto in sè, che ricordo emotivamente ma non "fisicamente".
E poi è diverso, non è solo il parto, non sono solo io con la mia pancia, questa volta il mondo fuori esiste. Questa volta fuori c'è Topo ad aspettarmi.

Dovrei pensare meno, lo so.
Da sempre la gente ha figli, da sempre i bambini che si ritrovano per casa un piccoletto nuovo si incazzano e la vivono male e poi la superano e poi ci litigano e poi ci instaurano un rapporto unico.
Eppure a me viene l'ansia. Ma che novità.
A volte penso davvero che l'incoscienza, l'incosapevolezza possano essere molto positive. Peccato che io sia tutt'altro che così.


giovedì 20 aprile 2017

A chi dici le cose che non dici a nessuno?

È un po' come quella specie di indovinello che mi ripeteva mio padre quando ero piccola: di che colore è il cavallo bianco di Napoleone?
La risposta è nella domanda.
Le cose che non dici a nessuno, non le puoi dire a nessuno, e non le dici a nessuno.
Non a tuo marito, che ti ha chiaramente ripetuto che non può sobbarcarsi le tue ansie e i tuoi pensieri, avendone abbastanza al momento dei suoi, e di tutto quanto deve fare.
Non alle poche persone che ogni tanto frequenti.
Alcune sono solo conoscenze topesche, mamme di altri bambini, non conoscenze tue vere e proprie.
Un'altra ha i problemi suoi a cui pensare e una non capirebbe neanche di cosa diamine tu stia parlando.
Forse di sicuro ti farebbe bene tornare in terapia, ma al momento la retta del nido è curiosamente salita e le entrate sono calate, l'equazione non reggerebbe anche quell'uscita mensile.
magari tra un anno o due. Non è mica facile, però.

venerdì 14 aprile 2017

Non è questione di ormoni, ma di rottura di cogl...

Mi sono francamente rotta le palle.
Io non sono mica la persona più buona e disponibile del mondo. Ma sono sicuramente abbastanza coerente e soprattutto mi sono sempre dimostrata affidabile.
Se dò la mia disponibilità ad aiutare qualcuno, poi sono disponibile davvero.
Se voglio bene a qualcuno, se dichiaro di voler bene a qualcuno, o quantomeno di nutrire qualche sentimento di affetto o stima per una persona, mi occupo in qualche modo di quella persona.
mi informo (sinceramente) su come sta, le chiedo notizie su chi o cosa so che le è caro, ne cerco la compagnia.
Non sono tanto socievole, non lo faccio con miliardi di persone.
Ma se dico che una persona è importante, o è un'amica, o se comunque mi dichiaro disponibile, poi sono disponibile. Davvero.
Fine.
E allora mi sono rotta.
Mi sono rotta che mi si cerchi solo quando si ha bisogno.
Mi sono rotta che una persona che si definisce mia strettissima amica mi cerchi solo, nell'arco di mesi, per chiedermi di fornirle una specie di "alibi" se qualcuno dovesse chiedere dov'era un certo weekend.
Poi sparisce di nuovo per mesi.
immagine presa dalla rete
Mi sono rotta di sentirmi dire per l'ennesima volta "ah sì, è vero, ci eravamo messe d'accordo...però sai è successo che / ho preso un impegno/ mi ero scordata..." etc.
Perchè è vero, da qualche settimana io sono FERMA.
Non posso uscire di casa, non posso andare in giro, non posso andare a fare passeggiate o accompagare a fare la spesa...
Lo so che non è una gran cosa, venirmi a trovare a casa, se si vuol stare con me.
D'altra parte, ho messo da parte ogni mio residuo di orgoglio e ho chiesto esplicitamente, a un certo punto.
Ho chiesto esplicitamente a queste persone "verresti a fare due chiacchiere? Ho bisogno di parlare un po', non è un momento facile e col fatto che non posso uscire sono costretta a chiederti se puoi venire tu da me...".
l'ho fatto DOPO che per varie volte i semplici discorsi del tipo "ah ti vengo a trovare" "ah non vedo lora di vederti" si sono poi risolti in nuvolette di fumo e nient'altro.
Non mi piace stressare la gente, e dopo aver espresso più chiaramente che potevo i miei sentimenti e i miei bisogni...non saprei che altro fare.
E so benissimo che le persone hanno una vita e delle cose da fare.
Ma sono anche convinta che in oltre 6 settimane, un'oretta si possa trovare, se si vuole.
O magari anche solo il tempo di fare una telefonata.
E invece. A meno che non si abbia bisogno.
Di un alibi. O di qualcuno che "sappia scrivere bene, sai io non sono brava con le parole e devo assolutamente consegnare questo progetto...me lo correggi tu se lo mando via mail?". Allora sì che si trova il tempo di chiamarmi.
Forse devo farmi delle domande più precise su me stessa.
Forse sono solo molto peggio di quanto credessi, e le persone mi cercano solo se hanno bisogno perchè per il resto faccio loro schifo? O sono semplicemente troppo noiosa e banale per perdere tempo con me?
Certo è che mi sono rotta. Mi rendo conto che se smetto a mia volta di cercare queste persone e di "coltivarle" spariranno del tutto, ma mi sa che non valga più la pena di buttare giù per il cesso energie e e pensieri.
Sì, oggi sono proprio contenta.


domenica 9 aprile 2017

Un anello per ghermirli e AL WATER incatenarli (un post di color verde-marrone)

Sono anni e anni che lavoro a strettissimo contatto con le persone. Stretto proprio. Nella scuola, soprattutto.
Sono anni, anche ormai una decina, che sono alla scuola dell'infanzia, ovvero in uno dei maggiori crogiuoli di virus esistenti nel primo mondo.
E credevo, ingenua e stolta, di essermi ormai fatta un po' di anticorpi. mi hanno fatto addosso ogni tipo di liquame che possa uscire dal corpo umano..ed è incredibile quanto liquame di ogni genere possa produrre un corpicino che pesa neanche 20 kg.
E infatti negli ultimi anni mi sentivo persino relativamente tosta.
Poi grazie ai super avanzamenti della medicina moderna...ecco arriva il mio amore, il mio Topo. O dovrei dire il mio enorme Topo-Bacillo.
Topo...(musica di Profondo rosso in sottofondo)...frequenta l'asilo nido.
E asilo nido significa...malattie!!!
Nuovi terrificanti virus che il mio corpo adulto aveva dimenticato. Epidemie, giornate in cui nel giro di 5-6 ore almeno 7 bambini stanno vomitando e spruzzando diarrea ovunque, o scatarrando come vecchi masticatori di tabacco.
C'è stata poi l'ultima, incredibile, insperata, novità: la mia gravidanza.
Facendo due conti abbiamo: mamma in gravidanza + Topo al nido
Risultato: urge rimaneggiare la poesia di Tolkien.
La spirale fetida comincia in dicembre, quando neanche sapevo di essere incinta.
Topo si prende un virus, una febbricola di qualche giorno. E io anche. Qualche giorno.
Ok, dai, passa.
Poi arriva la vigilia di Natale, Topo col febbrone per 2 giorni. Io col febbrone a 39 per 5 o 6. E senza potermi curare se non con qualche tachipirina.
Superiamo il capodanno e ci inoltriamo nel mese di gennaio.
E arriva il primo virus intestinale. Topo vomita UNA volta e resta mogio e con lo stomaco un po' strano un paio di giorni. Io finisco al Pronto soccorso, in preda a dolori talmente atroci che non riesco a stare nè seduta, nè in piedi, nè sdraiata. Gastroenterite mostruosa, da cui esco una settimana dopo, con un sano colorito verde in faccia e la pancia si sistema dopo un'altra settimana.
Febbraio passa indenne. Evviva.
Arriva marzo, e il mio ricovero per contrazioni e collo dell'utero accorciato, a cui segue una settimana di febbre alta. Stavolta il contagio è stato in ospedale, e chiaramente l'ho passata a Topo, al quale è durata meno per fortuna.
Alla visita ostetrica di fine marzo temevo di aver preso tanto peso, essendo stata spiaggiata a letto per settimane. E invece mi dicono che ne ho perso un po'.
Racconto della gastroenterite e tutto si spiega.
Mi dicono che comunque il feto "mangia", ma che sarebbe bene prendere un integratore.
Ed entriamo trionfanti (circa) nel mese di aprile.
Aprile inizia con Topo che vomita al nido. E ha anche la diarrea. E nei due giorni successivi, al nido vomito e diarrea la fanno da padroni, diffondendosi ad altri 10 bambini e due dade.
La mia sorte è segnata.
...un virus intestinale per ghermirli e al water incatenarli...
Il giorno dopo, Topo è in forma. Debolino, ma in forma. Io sto bene. E penso (ah, hubrys!) che magari, stavolta...
Durante la notte però cominciano i dolori.
E la mattina dopo io sono un catorcio. E trasferisco il mio riposo forzato in bagno, dove gemo abbracciata al water, o sdraiata di fianco ad esso, o aggrappata.
Per due giorni. Durante i quali riesco a finire addirittura un INTERO pacchetto di crackers, che ovviamente non restano nel mio stomaco neanche un'ora dopo esserci entrati. Bevo. ma ho sempre le labbra secche perchè anche l'acqua ha una super fretta di uscire.
Sono arrivata a chiamare per nome le mattonelle dietro il termosifone, mie interlocutrici preferite.
Ieri è andata meglio. Ho persino mangiato del riso in bianco, sentendomi un'eroina.
Ora, io lo so che in gravidanza le difese si abbassano, in più io stando chiusa in casa non beneficio neanche di sole e aria fresca...però che cazzo.
Il prossimo che mi dice che il secondo semestre è il migliore perchè sei piena di energie...giuro che lo chiudo nell'asilo di Topo in un giorno di gastroenterite violenta.

p.s. io lo prendo, eh, l'integratore. ma ho come il sospetto che in questi giorni non sia contato proprio granchè, poverino...


mercoledì 22 marzo 2017

Tra color che son sospesi


E’ cominciato tutto il primo fine settimana di marzo.
Si parlava del nostro anniversario di matrimonio, di lì a poco, e del compleanno di Topo, una decina di giorni dopo.
pensavo a come organizzare una piccola merenda a casa nostra, alla torta da fare, piccole cose.
Poi sono cominciati i dolori. E ho cercato di fare finta di niente, che fosse tutto normale. Volevo tantissimo che fosse tutto normale.
Ma i dolori hanno continuato,e così lunedì mattina ho baciato Topo, l’ho lasciato all’asilo e sono andata in pronto soccorso.
Col Filosofo che mi aveva detto, al telefono: vedrai, diranno che sono tue paranoie.
In realtà no.
In realtà mi hanno presa, visitata, osservata e ricoverata.
Non mi hanno dato una diagnosi precisa, e neanche imprecisa, in realtà.
Mi hanno detto che dovevo stare a letto, e alzarmi solo per la pipì. E che mi avrebbero fatto esami e tamponi per capire, ma che non c’era da fare altro che stare a letto e sperare.
Cosa che ho fatto.
E’ stato particolarmente difficile, il fatto di trovarmi all’improvviso in ospedale, quando avevo promesso a Topo poche ore prima che sarei andata a prenderlo e gli avrei anche preparato una torta.
Niente torta, niente mamma fuori dal nido ad aspettarlo.
Forse è stata la cosa più dura dei giorni in ospedale, la lontananza da Topo.
La mia vicina di letto aveva una quantità di parenti in visita costante, in barba agli orari e all’educazione.
Io passavo le giornate a leggere, a piangere di nascosto nel cuscino dopo che, alle 18.00 circa, Il Filosofo e Topo erano passati a salutarmi.
Topo è stato bravissimo. Arrivava, si arrampicava sul letto vicino a me per farsi coccolare, mangiava un po’ della mia cena e quando era ora di andarsene mi baciava e diceva “ciao ciao mamma” salutandomi con la manina.
Il mio amore. Vederlo andare via mi metteva una malinconia infinita.
Non potevo fare altro che trattenere le lacrime finché non se ne erano andati e poi andavo in bagno a piangere un po’. In camera c’erano troppi occhi estranei.
Sono stati giorni lunghi, alla 17esima settimana e qualche giorno non puoi fare nulla, se qualcosa va storto.
Questo mi ripetevano i medici in visita. Di stare a riposo e sperare che le cose andassero avanti da sole.
Dopo qualche giorno così, in cui in pratica non facevo altro che stare a letto e farmi fare una puntura al giorno...mi hanno dimessa.
Sempre con l’indicazione del riposo assoluto. Non si sa per quanto.
Il solo fatto di essere tornata a casa è stato bellissimo. Anche se vivo tra letto e divano, alla sera, da quando esce dall’asilo, posso stare con mio figlio.
Leggiamo librini, disegnamo, cantiamo, giochiamo per quel poco che posso.
Lui è la mia gioia e la mia vita, è grazie a lui che sto sopportando questi giorni così lunghi.
i dolori vanno e vengono, e le giornate non passano mai.
non riesco a essere felice di questa gravidanza, o meglio non riesco a gioirne, a godermela, per niente.
Sono meschina, ma invidio le donne che girano tranquille e serene coi loro pancioni, che dicono, perché per loro è vero “sono incinta, mica invalida!” e le vedi ridere al supermercato, o al bar, o per strada con le amiche.
Io conto i giorni, le ore, chiedendomi se servirà, se arriveremo al punto giusto, anche solo al punto minimo per potercela fare, o se tutto finirà male.
Conto i giorni e mi giro sul divano, cerco un punto in cui la schiena faccia meno male, in cui la pancia non tiri troppo e provo a non pensare.
Ma ogni dolore, ogni sensazione di “bagnato”, ogni fitta, ogni stramaledetto colpo di tosse mi fanno paura.
Perchè qua sotto le cose sono parecchio fragili e instabili, pare.
Manca ancora un po’ al prossimo controllo, e se da un lato non vedo l’ora, dall’altro ho paura di quello che mi diranno. Ho paura che le cose stiano peggiorando giorno dopo giorno. Di certo non aiuta il fatto di stare sempre sola con me stessa, anche se leggo molto non è facile distrarsi davvero.
Questo stillicidio di giorni mi distrugge. Non sapere, non sapere se quello che “faccio” conta, non sapere come arriveremo ai prossimi mesi, se tra un mese, anche soltanto, sarò ancora qui a letto a sperare e temere o se sarò tornata al lavoro perché non ci sarà più nessuno da aspettare.
Sono stanca, fragile e coi nervi a pezzi. E sono a letto solo da due settimane.

venerdì 24 febbraio 2017

Insicurezze

Quando ero una ragazza, una ragazzina forse, trovavo noiose e anche irritanti le persone piene di certezze. Quelle che sapevano sempre dove stavano e perchè, e cosa volevano e quali obiettivi avevano e anche come raggiungerli.
Mi sentivo tutt'altra persona io, di tutt'altro spessore. O qualcosa di simile.
In realtà, provenire da una famiglia dove disturbo depressivo e ansioso depressivo sono attorcigliati saldamente alla spirale del dna di ognuno non ha niente di particolarmente esaltante.
Non sarà solo quello, ma certamente c'entra.
Da ragazza mi sembrava che fosse meglio essere come me, per qualche motivo, che mi rendesse più creativa, più intelligente, più che ne so...
Mi piacerebbe,ora, da grande, essere diversa.
Essere una persona con certezze.
Non quella che sono. Non farmi incessantemente domande a cui so già di non saper rispondere.
Non essere sempre in ansia, sempre preoccupata, sempre pronta a rovinarmi la vita da sola, spesso preventivamente.
Sono così stanca. Di me stessa.
Conto i miei errori, li rivedo, li riesamino, e mi domando cosa come quando avrei dovuto fare di diverso.
Il che non aiuta. Aiuterebbe farlo ogni tanto, magari.
Così da imparare dall'esperienza, magari.
Non incessantemente, aggrovigliandomi in un inutile pensare che non porta a niente.
a volte mi fermo, e mi ricordo di com'ero.
Com'ero prima. Prima della terapia, prima di essere madre.
E mi dico che sono cresciuta, cambiata. Che non sono più così aggrovigliata. Così dolorante e ferita.
Eppure...non so...in questo periodo mi sento di nuovo così fragile e stanca e sola.
Vorrei dare tutta la colpa agli ormoni, ma devo ammettere che sarebbe eccessivo. Ne hanno, ma non così tanta.
Sono io che devo crescere. Perchè non si può andare avanti così per sempre.
Mi domando come fare.

venerdì 17 febbraio 2017

Ma ti senti proprio incinta incinta? (tutto diverso!)

E' tutto diverso. Rispetto all'altra volta.
Quando aspettavo Topo, ero prima di tutto una pancia.
Anche quando la pancia era invisibile (o meglio era visibile solo la mia solita ciccetta).
Il mio cervello, almeno i primi 3 mesi, era completamente in pappa, poi si era ripreso ma soprattutto per pensare al futuro Topo. OGNI SECONDO.
Questa volta è diverso.
Perchè il mio cervello ha ancora in mente Topo ogni secondo della giornata, anche quando non ci penso coscientemente.
POI, mi rendo conto che viene poi, c'è il fatto che sono incinta.
Che comincia a tirarmi la giacca sulle tette (di questo passo sembrerò una mucca) e anche la pancia comincia a vedersi.
Dicono che sia normale, che la pancia si vede prima al secondo giro perchè i tessuti muscolari tengono meno.
Ecco, tutto questo è come se non fosse sempre a fuoco.
Me ne rendo conto. Ci penso, ma penso soprattutto al futuro. A come fare, come organizzarmi, come gestire il rientro al lavoro e gli spazi in casa.
Come ficcare due seggiolini auto nella microauto.
Cose così.
Con Topo sapevo sempre al minuto in che settimana ero. E a cosa corrispondeva ogni settimana.
Questa volta ci devo sempre pensare. Devo fare il calcolo. So il mese, ma non potrei dire la settimana così, senza pensare.
Non consulto siti su siti per sapere ogni dettagli del bimbo ad ogni settimana che passa.
Non parlo ancora con la pancia. Parlo molto con Topo e gli leggo tanti di quei libri che questo secondo bimbo nascerà conoscendo già nuvola Olga, Allumè e tutti gli altri...ma ancora non parlo con la pancia.
A volte mi sento in colpa verso la pancia e il suo inquilino. A volte verso Topo. Mah...
So già che man mano che passeranno giorni e settimane le cose cambieranno.
Lo so perchè è già successo. Anche con Topo.
Anche se lui era nella mia mente da subito, c'è entrato sempre di più via via.
E anche nella mente del Filosofo.
Anche se lui stesso dice che finchè non è nato, per lui Topo era una presenza molto teorica.
Almeno finchè la mia pancia non era davvero enorme.
Forse per questo l'altra sera, mentre cenavamo, mi ha chiesto: ma tu ti senti proprio incinta incinta?
Perchè a lui non lo sembro ancora proprio davvero davvero.
perchè la pancia non è ancora un pallone aerostatico, perchè non faccio altro che correre dietro a Topo e tutto il resto, e invece l'altra volta lui si sentiva e si comportava come una specie di protettore di qualcosa di sacro e fragilissimo.
Questa volta da un lato gli verrebbe da esserlo, dall'altro anche lui...anche lui è preso da Topo, e da tutto il resto.
E così questa volta sono meno sacra, o meno fragile?
O meno incinta?!?!?!
no...però siamo meno...meno assoluti. Ecco. Quello di sicuro.
E il lato positivo è che c'è molto meno spazio per la mia ansia quotidiana, per le mie paure, per il pessimismo.

martedì 14 febbraio 2017

Le reazioni (ovvero: perchè smentirsi?)

Questa volta non ho aspettato di essere praticamente alla fine del 4° mese.
Questa volta l'ho detto prima. A mia madre, a mio padre.
A loro l'ho detto addirittura alla decima settimana o giù di lì, perchè stavo talmente di merda che avevo bisogno di aiuto ogni tanto con Topo e dovevo giustificare la cosa.
Poi l'ho detto a mia zia, prima che rompesse eccessivamente le palle come la volta prima...
E poi alla famiglia del Filosofo.
E così, ecco le non tanto stupefacenti reazioni.

Partiamo dalla regina delle frasi del cazzo, mia madre.
Ha reagito sbottando: "Oddio! E dove* lo mettete adesso questo bambino? Ahhhh...povero bambino!".
Poi si lamenta che le racconto sempre poco...

*vago e raffinato riferimento della mater alla nostra casa non certo enorme.

Non che mi abbia stupita...non è mai stata una da reazione sensata...però insomma.
Più che altro mi dispiace che abbia sentito anche il Filosofo, che anche se ormai conosce il suo pollo ci è comunque rimasto vagamente male.

Mio padre ha avuto una reazione molto composta...direi quasi nulla. Il Filosofo dice che è una posa, che lo fa per fare quello che "non si fa prendere dall'emozione". Boh, può darsi. In questo periodo poi ha tutti i suoi pensieri per la testa, c'entrerà anche questo.

Mia suocera è stata contenta. Ha espresso molta gioia. E poi ci ha ricordato che come per mia cognata, anche per noi con due bambini le cose saranno più complicate. E che ci servirà aiuto. Dovremo trovare una babysitter.
Considerando che il Filosofo voleva provare a chiederle se sarebbe stata disponibile, ogni tanto, a venire a darmi una mano...beh direi che ci ha anticipati con classe.

Mia cognata ha detto le stesse cose dell'altra volta. Che se abbiamo bisogno lei c'è. e che verrà spessissimo a trovarci. Nel corso dei due anni di vita di Topo è venuta una volta.

Dulcis in fondo, mia zia. Che mi ha, nell'ordine:
-insultata perchè non è stata la prima a saperlo (?!?!?)
- detto che sono vecchia e che non si aspettava che avremmo deciso per il secondo.
- che spera che ALMENO sia femmina, visto che il maschio ce l'abbiamo già.

Signore e signori, le famiglie di origine.
Io e il Filosofo abbiamo una marea di difetti, e tra noi le cose non sono sempre rose e fiori. Ma faremo errori DIVERSI da questi. Ci staremo attenti.