martedì 24 marzo 2020

Ho un po' pianto

Ieri è successo, ho un po' pianto.
Di nascosto, in bagno. Durante una pipì in solitaria.
Mi è venuto da piangere e mi sono accorta che mi scendevano le lacrime, pensavo di essere concentrata su altro, sulla lista della spesa da fare tra qualche giorno.
Pensavo che mi sta finendo la carta forno.
La carta forno.
Non il pane. Non un farmaco salvavita.
La carta forno.
Eppure mi è venuto da piangere.
Perchè non so più se la posso comprare.
Non ho capito ancora bene cosa saranno i beni di prima necessità, ma dubito rientri.
Anche se al momento io la sento come tale.
Perchè con i bambini cucino. cucino. e cucino ancora.
Biscotti pizza tortini polpette. E uso la carta forno quando cuocio.
Sono certa di poter imparare a ungere bene la teglia senza far troppi danni, eppure sono andata in crisi.
Ricordo mia nonna, negli anni '90, io ero una ragazzetta e lei telefonava e mi diceva "oddio, è terribile. E' morta la televisione!", perchè non vedeva più rete4 e si stava perdendo Sentieri.
Sto diventando mia nonna.
La quarantena, l'isolamento, mi stanno trasformando in una persona che in bagno si ritrova a piangere pensando alla carta forno.
So che devo concentrarmi su un piccolo traguardo per volta, un giorno per volta, una cosa per volta.
Io ci provo. Ma ho bisogno di obiettivi, anche a lungo termine, per sentirmi tranquilla. Sono sempre stata così, ho bisogno di vedere una fine a questo, e non c'è.
Non si vede perchè per il momento siamo ben lontani.
Cominciano i contagi delle persone a me vicine, e non so se mi fa più paura il virus, o i suoi "effetti collaterali".
ho paura che mia madre smetta per qualche motivo gli psicofarmaci, che ora più che mai sono necessari, ho paura di arrivare al "futuro" tutti noi troppo psicologicamente provati.
Faccio del mio meglio con i bambini, di giorno, poi di notte crollo e mi risveglio alle 2 con un'insonnia ansiosa ad occhi sbarrati.
E il giorno dopo ricomincio, routine rigida e rassicurante per tutti, qualche idea per giocare, qualche sgridata che forse mi potrei risparmiare.
Sono certa di poter vivere senza carta forno.
Ma non riesco ad essere certa che tutto andrà bene.

sabato 21 marzo 2020

La routine giornaliera non è tutto...ma è tanto.

Consideriamo che io sono una persona disordinata, ma ho anche una grande passione per liste, organizzazione, decluttering, e tutto quanto aiuta il mio lato ansioso e ossessivo a stare tranquillo.
In pratica mi contraddico da sola, ma che farci?
Ah, le liste, gli elenchi puntati, gli ordini del giorno...amour fou, per me!

Assolutamente sì. (Considerato poi il periodo, e la fascistizzazione progressiva della nostra società...ecco...)

E insomma, le liste, gli elenchi.
E la ROUTINE.
Routine giornaliera, abbastanza rigorosa.
Questo mi sta salvando, in questo lunghissimo periodo di isolamento e clausura.
Sarà anche che faccio l'insegnante in una fascia d'età in cui la routine è fondamentale, sarà che ho due figli piccoli, sarà che il Filosofo, come me, se non ha una routine tende a perdersi.
E se si perde, come me, poi si deprime. Si affloscia. Si abbrutisce.
E allora, ecco che ho disegnato, rozzamente lo ammetto, la routine giornaliera.

Io mi alzo un po' prima degli altri, ma insomma intorno alle 8 tutti in piedi.
Pipì, colazione, lavaggi vari.

Pulizie di casa (con i bambini, il che vuol dire pulizie non incredibilmente perfette ma insomma)

Compiti (libri di attività, giochi con adesivi, colorare, cose così)

Gioco/ lettura / ginnastica (grande invenzione, la ginnastica dei supereroi), uscita nel micro cortile di casa

ore 12 Pranzo

gioco, musica (youtube), libri

Pisolino per il piccolo, cartone animato e gioco per il grande

ore 15.30/16 merenda

attività del pomeriggio:

Gioco/ lettura / ginnastica (grande invenzione, la ginnastica dei supereroi), uscita nel micro cortile di casa, video chiamata con nonna o qualche amico
+ cucinare insieme

ore 18.30/19 cena

gioco / libri / musica /cartone animato.


Nel mezzo io ci metto anche i video e le attività da mandare ai miei alunni, un po' di cucina in più, la mia personale ginnastica e cose così.


Poi, siccome noi siamo tutti e quattro un po' zucconi, certe cose è bene ripetercele e quindi, oltre alla routine, ho preparato una specie di "promemoria" (rozzo anche lui...)

Ecco, l'immagine fa un po' pena, quello in alto a destra è una persona piegata, non Zigozago di Richard Scarry...va beh, anche la foto è stata fatta "in compagnia", come tutto il resto.
Comunque, insomma...noi ci salviamo così, al momento.

mercoledì 11 marzo 2020

Dentro casa. Cosa facciamo oggi, mamma?

Dentro casa. O a circa 50 passi da casa, nel giardinetto recintato a cui si accede solo con la chiave. Deserto sempre, se no nemmeno lì.
Cosa facciamo oggi, mamma?

Fino ad oggi eravamo andati al vicino mare, a tirare i sassi al fiume, nel bosco.
Ora è tutto troppo lontano, non si può.
Forse il bosco, sempre deserto anche lui, che in bici lo raggiungi in 5 o 6 minuti da casa, ma meglio di no, per ora.
Ce ne stiamo a casa. Dentro casa, sul terrazzo, dietro dai garage, nel giardinetto.
Cosa facciamo oggi, mamma?
Faccio del mio meglio.
Per i miei figli, per i miei bambini lontani, i miei bimbi di scuola. Che anche se non siamo scuola dell'obbligo siamo scuola e siamo insegnanti.
Cerco di unire le due cose, quando posso.
Utilizzo, bieco lavoro minorile?, i miei figli (o meglio le manine, inquadrate nel video), per proporre ai piccoli a casa piccoli lavori, disegni, attività.
Leggo storie a tutti, ai miei e agli altrui, sempre col cellulare che mi riprende storta e che impietoso mostra i cedimenti improvvisi della pelle (i 40? lo stress? chissà) e mi fa sentire così ridicola. Ma anche così gratificata quando i bambini rispondono, e il telefono trilla e ci sono i disegni e i messaggi vocali.
In casa, disegnamo, pasticciamo coi colori a dita e con le tempere solide (grande invenzione davvero), con la carta di ogni tipo, con lo scotch carta (che roba fantastica é?!).
Facciamo bagni in poca acqua con molti pentolini e travasiamo fino alla follia.
Probabilmente ingrasserò come un krapfen ripieno, perchè qua si cucina. Tantissimo.
Patato vuole partecipare a modo suo, il suo leitmotiv è "lo posso assaggiare?"
Topo, dall'alto dei suoi ormai cinque anni (domenica, niente festa ma...torta sicuro, per stare in tema), aiuta e dirige.
Quantità di risotti, di vellutate, di polpette, di chips di zucchine (libidinose, non ne avanzano mai), di pizza, di biscotti. Ne usciremo rimbalzando, probabilmente.
Le due trottole di casa corrono anche molto. non importa come e dove. Riescono a correre anche sul divano. Si inseguono. giochiamo a nascondino, a strani giochi di finzione in cui dopo un po' perdo il filo, a buttarci in lotte scoordinate.
Balliamo molto (al momento le nostre hit sono Footloose e I'm still standing), soprattutto io e Patato, mentre Topo improvvisa arrampicate selvagge dovunque trovi un appiglio.
Nelle uscite al giardino deserto, osserviamo. Scaviamo come cani da tartufo. Oggi una lucertola particolarmente lenta è stata oggetto di ammirazione per molti minuti (arrampicata sulla mia mano a godersi il sole e, immagino, il mio calore animale). Con la lente di ingradimento ogni cacca di piccione è tutto un mondo.
Abbiamo trovato il guscio abbandonato di una chiocciola e qualche pezzo di corteccia.
Cosa facciamo oggi, mamma?
Le nostre giornate sono routinarie,a modo loro.
Abbiamo disegnato e colorato la scansione della giornata, così sappiamo sempre cosa faremo poi.
Si comincia con pipì /lavaggio, colazione, pulizie di casa e poi "compiti"/gioco in casa/gioco fuori e si prosegue così per tutto il giorno.
Cercando di fargliela pesare il meno possibile, mentre devono, per amore o per forza, scoprirsi e riscoprirsi come fratelli. Diversi, ma grande risorsa l'uno per l'altro.