martedì 10 gennaio 2017

Passare il testimone

In bagno c'è una piccola scatola con le medicine. E sotto ce n'è un'altra. ancora più piccola.
La scatola delle medicine speciali, le mie. Quelle della PMA.
Ieri ho finalmente preso la scatolina e ho estratto tutte quelle scatoline. Mi sono rimaste alcune scatole di progynova, progesterone e anche il decadron mi sembra.
Scadranno nel 2018. Evidentemente, all'ultimo giro, la dottoressa mi aveva fatto delle ricette troppo abbondanti.
E adesso queste scatole intonse sono state messe in una busta.
E tra una decina di giorni lasceranno casa mia e torneranno nello studio della dottoressa.
A me non servono più.
Nel bene e nel male, qualunque sarà il mio futuro, il mio percorso con la PMA è finito.
Me ne sono resa conto questa estate, dopo l'ultima fecondazione che ha avuto come esito un aborto spontaneo precoce.
Ho sofferto molto durante la cura, non l'ho vissuta bene ed è stato tutto troppo duro e faticoso.
In pratica mi sono accorta che per me non valeva più la pena.
Per arrivare a Topo sono stata disposta ad affrontare tutto, la fobia degli aghi, il dolore, la paura, i tentativi, le punture infinite, i colloqui, i viaggi su e giù, le terapie. TUTTO.
Poi lui è arrivato e tutto è cambiato.
Il desiderio del secondo figlio è qualcosa di strano, che sento e che mi spaventa insieme.
una lunga questione.
Ma è una questione diversa.
Non sono più disposta a tutto. Ora la mia vita ha raggiunto un grado di complessità e di COMPLETEZZA che non avrei mai creduto possibile.
E' tutto diverso. io sono diversa.
E non c'è più posto per questi farmaci, nella mia vita diversa.
Ricordo che a una delle prime visite, la dottoressa mi diede una scatola con un farmaco, dicendomi: questa te la dò io, così non devi comprarla. E' di una mia paziente, me l'ha portata perchè non le serve più, finalmente è incinta.
E io ricordo di aver guardato quella scatolina pensando che una donna ce l'aveva fatta.
Ora mi fa piacere pensare che le mie scatoline possano servire a qualcun altro.
Che di nuovo la dottoressa possa dire "questa te la dà io...".
E' come se ci fosse un piccolissimo circolo virtuoso di cui anch'io posso fare parte.
I "miei" farmaci non sono miracolosi, non è detto che facciano parte del tentativo giusto di chi li riceverà, ma è comunque bello pensare che tutto vada avanti.
Io sarò sempre una mamma grazie alla pma e non smetterò di parlarne e di parlarne e di parlarne, per far sì che sempre meno donne si sentano sole in questo percorso e lo vivano con vergogna.
Ma non farò più altri tentativi di fecondazione assistita.
Anche questo è andare avanti.


1 commento:

  1. Ehi arrivo tardi, ma ho letto solo oggi è voglio commentare. Grazie per averne parlato. Capisco il senso di completezza di cui parli, lo stesso che mi ha fatto pensare:" non sarò più una cercatrice . Poi il desiderio di un secondo figlio c'è, più che per noi, per dare la gioia di un fratello o una sorella a Cesare. Ma come scrivi tu, non siamo più disposti a tutto. La nostra vita è già meravigliosa così, abbiamo già avuto il nostro "regalo". Ed è bello che ci sia un circolo virtuoso delle cercatrici, e le tue medicine serviranno a raggiungere il sogno di un'altra famiglia! !! Mi dispiace tanto per l'ultimo tentativo fallito. Ti abbraccio forte, da ex cercatrice che ha trovato il suo tesoro, come te.

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