venerdì 23 febbraio 2018

puoi togliere la ragazza dalla FIVET, ma non puoi togliere la FIVET dalla ragazza

In questo blog si parla di fivet, di icsi, di pma insomma?
Mi sa di no.
Perchè questo è il blog del dopo, è il blog di un Topo "grande" e di un Patato arrivato in maniera semplice, senza interventi medici.
In questo blog la pma non c'è.
L'ultima volta che mi sono bucata, che ho assunto farmaci, che ho fatto un transfer (con gli ultimi due embrioncini congelati) era luglio 2016.
Esitò poi in una biochimica, la seconda della mia vita.
E lì decidemmo che basta.
Che avremmo fatto qualche tentativo "vecchia maniera" e anche basta.
Che comunque, con Topo, avevamo già vinto.
Poi abbiamo stravinto, ed è arrivato Patato.
Ma non è che se non fai più pma, o se non ne parli sul blog, la dimentichi.
Me lo chiedeva il Filosofo qualche giorno fa: ma ci pensi?
Sì. Ci penso
.
E neanche a farlo apposta, ricevo una telefonata.
Da una collega. Le avevo spiegato, quando incredula le dissi che ero incinta di Patato, come mai tanto stupore e tanta meraviglia da parte mia.
Le avevo brevemente riassunto la mia storia di anni.
Le IUI, l'inferno vissuto a Lugo, e poi la resurrezione grazie al team di Bologna e tutto il resto.
E lei mi ha chiamata per dirmi che chi mi sta sostituendo in questa maternità...sta cominciando esami preliminari per la fivet.
A Lugo, tra l'altro.
E mi ha chiesto se mi dispiaceva parlarne con questa persona.
Dispiacermi? No. Affatto.
Intendiamoci, non gioisco al pensiero di un'altra donna che sta per affrontare quello che può essere davvero un lungo calvario.
Gioisco al pensiero di poter essere anche solo un minimo di aiuto.
Gioisco del fatto di aver parlato, di aver raccontato la mia esperienza e non essermi vergognata (oh, quanta vergogna causa l'infertilità, e quanta paura del giudizio il parlare di pma).
Perchè adesso il mio aver parlato può aiutare qualcuno.
O anche solo dare modo a qualcun altro di parlare, sapendo che chi ascolta SA di cosa parli e quindi non ti guarderà con tanto d'occhi e non ti dirà cazzate sul destino o su dio.
Io alla PMA ci penso ancora. Ci penso quando guardo i miei figli.
Quando Topo era piccolo spesso avvertivo come una specie di paura: che arrivasse qualcuno e mi dicesse "hey c'è stato uno sbaglio, tu non puoi essere madre".
Quando parlavo di lui temevo che qualcuno mi interrompesse con un: "guarda che lo sappiamo tutti che tu non dovevi aver figli e hai barato".
Che sensazione orrenda.
Così, mi sentivo.
Poi Topo è cresciuto, e prima ancora dell'arrivo di Patato questa sensazione orrenda si è stemperata del tutto ed è svanita.
ma non svanisce il ricordo. Il ricordo del dolore. Il ricordo della paura. Il ricordo della solitudine.
Non si attraversa l'inferno senza riportare qualche cicatrice.
La prossima settimana incontrerò questa donna, questa nuova guerriera, e spero di poterle offrire almeno qualche arma, e qualche scudo, per affrontare l'avventura che la aspetta.
Sto riflettendo su cosa dirle, anche se soprattutto intendo ascoltare. Credo però che la metterò in guardia su Lugo. Anzi, di questo sono certa. Quel posto è stato per me il fondo dell'inferno. Credo che di QUEL DOLORE, di QUELLE UMILIAZIONI io non mi scorderò mai.
E se posso evitarle a un'altra donna è mio dovere farlo.


1 commento:

  1. Non conosco cos'hai passato e vissuto a Lugo, sono approdata sul tuo precedente blog che Topo aveva qualche mese, ma dalle tue parole si legge una brutta esperienza.
    La pma rimane dentro ed anche quando e una "pratica archiviata" basta sentirne solo parlare che oltre al pugno nello stomaco sembra di aver vissuto tutto il giorno prima. Giusto parlarne con la tua collega, poi ognuno si sa fa le sue valutazioni, però condivido la tua disponibilità. Noi, come saprai, abbiamo evitato di condividere la pma a 360 gradi, per evitare quella insana e morbosa curiosità della gente, ma quando mi sono confrontata con chi aveva intrapreso o stava per intraprendere lo stesso percorso mi sono sentita più "normale" .
    Per quanto sia pieno di coppie che ricorrono alla pma, il non riuscire ad avere figli naturalmente, è ancora motivo di chiacchiericcio, la gente ti guarda come a cercare di vedere se hai pezzi mancanti o malfunzionanti...il che peggiora ancora essere dei sine causa.

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