martedì 7 febbraio 2017

Bisogna cominciare a crederci. Sul serio.


Il mese di dicembre, a scuola, è sempre un mese di casino.
Dobbiamo cominciare a tirare le fila degli inserimenti, della prima parte dell’anno, preparare la festa, organizzare tutti i materiali e la documentazione prodotta con i bambini, e tutto quanto.
E poi i bambini si ammalano, ti vomitano sulle scarpe e in grembo, starnutiscono sulla tua faccia e nel tuo piatto, e tu ti svegli un giorno che vomiti e starnutisci.
E nel mese di dicembre non si trovano supplenti...o almeno così mi dicono. Forse perché è mese di malattie per tutti.
E quindi..grande casino.
Per quello, quando ai primi di dicembre, la mia collega è stata male, io ho fatto i turni doppi. Che neanche potremmo. va beh.
Il prossimo che mi dice che noi insegnanti non facciamo un cazzo lo costringo a farsi una settimana in sezione…
Alla fine della settimana ero spappolata.
Non per niente poi mi sono ammalata. E non solo io. Topo col febbrone. E poi il filosofo, che sta di merda al punto che lo portano via col 118. Un weekend di follia, con marito devastato da febbre oltre 40, io agitata e malandata, e Topo che per fortuna è il più sano di tutti dopo pochi giorni.
Poi ci sono altri impegni a scuola, altri casini, e io continuo ad ignorare i malesseri.
Anche se comincio a chiedere di mangiare in bianco, perché ho la pancia sottosopra da un po’.
I bambini a scuola hanno finito col virus intestinale, ma insomma…
La mia collega, una sera di riunione in cui sono particolarmente verde in faccia mi dice “senti, non è che…?” e ride.
le racconto in breve la mia storia di ricerca di un figio, le iui, le stimolazioni, la icsi risolutiva.
E lei mi risponde che sua cugina, un anno dopo i gemelli avuti con la fivet, ha avuto un terzo figlio, gravidanza naturale.
E’ incredibile, quando parli di fivet, quante persone che l’hanno fatta saltano fuori.
Che gigantesco mondo sommerso, siamo noi mamme grazie alla medicina.
Comunque, non so perché...ma il suo sorriso, il suo modo di fare che è sempre un po’ burbero ma che si vedeva che voleva farmi star bene...non so. Qualcosa mi ronza in mente. Per esempio il fatto che il ciclo è in ritardo. Parecchio ritardo. almeno due settimane. Cazzo.
E siamo ormai a metà dicembre. E decido di fare le beta.
Non sono una da test di gravidanza. Costano come le beta. E non mi danno dei bei numeri secchi.
Arriva il fine settimana, e le beta saltano al lunedì.
E poi. Lunedì pomeriggio. Le ritiro, pensando che qualunque valore diverso da zero, anche solo un 10, anche una biochimica, sarebbe stato un dono gigantesco.
Perchè il mese precedente c’era stato giusto un rapporto, che poteva essere anche definito “a rischio”, in effetti.
E le beta ci sono. Positive. Subito la mente corre a quelle fatte per Topo. Erano più alte. Sì ok. Ma queste restano positive. cazzo.
Le mando al Filosofo.
Il quale prontamente commenta “cosa vuol dire’”
E io, dimostrandomi me stessa al cubo, come sempre, non trovo di meglio che rispondere, di impulso (già): Sono beta positive. Sono compatibili con una gravidanza.
Il Filosofo tace.
Quando arriva a casa ci guardiamo come due deficienti. Come se fossimo congelati. E dire che di un secondo bambino ne abbiamo parlato spesso. ci abbiamo anche provato d’estate, con la fivet.
E adesso che ci sono queste beta siamo lì. bloccati.
Ed è stato così per qualche giorno.
Talmente stralunata e incredula, e ancora lontana dall’avere assorbito davvero la cosa, che ho continuato a lavorare. Mancavano ormai pochi giorni alle vacanze, ma il mio resta un lavoro a rischio. Eppure non ce l’ho fatta, a dirlo. E a stare a casa.
Poi le vacanze, e la prima ecografia.
Con lui che guidava e diceva “prepariamoci...prepariamoci a non vedere nulla”.
E invece era lì. pochissimi millimetri. Ma lì.
Sono state settimane strane. Di influenza, mia di Topo del Filosofo del nonno di tutti, di cadute di Topo con nuove corse al pronto soccorso, di cose da fare. Non avendo neanche un sintomo, sono state settimane in cui facilmente non mi rendevo conto.
Poi è esplosa la nausea, invalidante, e il sonno, pericolosamente incline a prendermi, fortissimo, mentre guido. tanto che cerco di non farlo, in questi giorni.
Ho fatto i primi controlli. Che hanno confermato.
“Signora Diarista, qui c’è la testa, qui il torace con il cuore, lo vede? Lì una manina”.
Una manina…
E sempre tante nausee. Tanto sonno.
A ricordarmi che è vero. Che io in effetti sono incinta.
Io che credevo sinceramente che MAI. Mai sarebbe successo così. A me.
A dire il vero credevo anche che se fossimo riusciti a raggiungere una seconda gravidanza, me la sarei goduta.
In realtà...le prime settimane non l’ho neanche considerata. Poi ho cominciato a stare male e a sentirmi in colpa verso il mio Topo, di cui non riesco a prendermi cura come e quanto vorrei.
E dopo questo, ogni tanto ci sono anche i sensi di colpa verso questa minuscola creatura, alla quale mi rendo conto di non pensare troppo spesso. O meglio, quando ci penso...ci penso sempre in relazione a Topo, a come sarà per lui se tutto andrà bene.
Se con Topo mi sentivo mamma e innamorata di lui dal primo istante...questa volta mi sento più...ambivalente. Ci sono momenti in cui sono felice e strabiliata, momenti in cui sono solo strabiliata, altri in cui sono terribilmente preoccupata.
Ho paura di non farcela, di non essere capace. Con due.
Poi, in realtà, quando l’altro giorno i dolori mostruosi mi hanno costretta ad andare di corsa in pronto soccorso, dove mi hanno diagnosticato una rovinosa e galoppante gastroenterite, ecco...lì la paura era di perderla, questa minuscola creaturina.
I giorni passano...comincio forse a rendermi conto davvero? Forse sì. Forse no.
A dire la verità, ammetto con vergogna di essere ancora parecchio incredula.
E dire che stiamo per finire il terzo mese.

10 commenti:

  1. Wow, che meraviglia, che meraviglia!
    WoW <3
    La vita è una cosa meravigliosa che riesce sempre a sorprenderci :-)

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    1. hai ragione...in effetti ancora non sono del tutto "consapevole", è come se fossi ancora in fase di "ma sul serio?" e contemporaneamente mi chiedo dove mettere di nuovo i vestitini piccoli (nella microcasa non è una domanda da poco) e tutto quanto...e insieme mi sembra che sia impossibile..

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    2. In effetti sembra impossibile fare spazio ad una nuova persona. Con il primo la vita anche per me era stata un programmare la sua accoglienza ma per il secondo quanti dubbi, ansie, sensi di colpa...e poi questi piccoli adorabili secondi mostriciattoli se lo prendono di forza lo spazio e ti fanno scordare come era la vita prma senza di loro <3
      Se posso permettermi, io sono diventata una mamma migliore da quando ne ho due, meno ansie, meno tempo, più casino ma molto molto più amore! E poi che regalo enorme stai facendo a tuo figlio??? <3

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    3. Permettiti permettiti!!!!
      non sai quanto mi faccia bene leggere le tue parole. Vanno proprio a lenire un po' le mie ansie...che sono tantissimeeeeee

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  2. Oddioooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!Troppo troppo troppo feliceeeeeeeeeeeeeeeee!!!!! E poi.....quando puoi passa da me, ok? Che ho bisogno di te..e mi devi dire com'erano le beta per favore.....oddio oddio oddio...

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  3. WOW, fantastico! Che bello!
    Io ho sentito altre mamme alla seconda gravidanza confrontare le due esperienze nello stesso modo, anche quando non c'era a monte un percorso difficile come la PMA. Credo sia normale affiancare alla gioia anche altri timori che semplicemente prima non c'erano. Poi, da quel che ho visto con le mie amiche, passano così velocemente che probabilmente loro nemmeno si ricordano di averli avuti, quei timori o dubbi.

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    1. QUello che mi dici mi rassicura moltissimo!!!!

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