mercoledì 11 aprile 2018

pensieri vari

Amore piccolo, Patato, ha quasi 8 mesi.
Già quasi otto mesi. Ricordo quando Topo indossava quei vestitini (nati in stagioni diverse, ma il riuso è lo stesso. Si fanno risvolti alle maniche e alle gambine, o si facevano allora).
All'attivo già qualche craniata sul pavimento, grande ruggitore e grande amante del tirarsi su in piedi aggrappato a qualsiasi cosa.
Da qualche giorno anche sperimentatore del grande momento "guarda mamma, senza mani", che dura però al massimo 2 secondi. poi si cade sul sedere (di solito. A volte sul fianco. A volte di faccia.).
E' un Patato dolce, già caparbio e determinato, innamorato di suo fratello e sorridente al mondo che gli passa davanti.
Pieno di capelli scuri che tento di tagliare finendo per farlo assumere l'aria di un ananas felice e stupefatto.
Ci sono alcune cosette che un po' mi preoccupano, ma presto avremo visite mediche e potrò spero avere risposte.
Nel frattempo è spuntato un dentino. Affilatissimo.

Io sono stanca. troppo stanca.
Non si stacca mai, tra lavoro coi bambini e bambini a casa.
Nel frattempo si è rotto il nonno, bricononno, l'unico aiuto part time che avevamo.
Nel casino generale, con una nonna semi invalida da gestire e un nonno in riparazione, che non tornerà a piena potenza mi sa.
E' tutto abbastanza delirante, e guardo con ancora maggiore sospetto a quelle donne che ce la fanno perfettamente a gestire più bambini un lavoro una casa dei genitori anziani e a non sembrare fuggite dal manicomio di Arkham. Sospetto che non siano umane. O forse non me lo dicono, ma hanno almeno 2 gemelle che le aiutano. Perchè se loro sono umane io..cosa sono? Boh.
Topo è deliziosamente e faticosamente pronto ad aiutarmi. Sempre. Soprattutto quando il suo aiuto rallenta le cose di brutto. Ma come potrei non farmi aiutare dal mio amore?
L'effetto finale è molto "si aiuti con questo", ma è una tenerezza tale...




Ho spaccato con scientifico rigore e continuità almeno 50 vetri, tra barattoli vecchi e bicchierame da buttare.
L'ho fatto dentro un sacco a sua volta dentro uno scatolone, tutta roba che andava portata in discarica, ho cercato di essere ragionevole nella follia.
ma potessi spaccherei ben altro. Mi serve altro vetro da buttare. Decisamente.
Il trasloco di due case sulle mie spalle flaccide mi sta facendo sbroccare.

Mi sta tornando l'orticaria da stress. Ma va?

Topo topino sta sopportando con una forza inaspettata cure dolorose, tra i complimenti increduli di dottoressa e infermiere. Sono davvero colpita.
In altri momenti sono colpita dalla sua capacità di portare suo padre all'esaurimento, è un Topo pieno di sfaccettature.

Patato comincia, con mio quasi stupore, a calarsi da solo la tetta. Che è quasi scomparsa.
I primi giorni a lavoro mi faceva male il seno, ora la produzione di latte è già decisamente calata. Le mie tette non aspettavano altro. Già sono state tanto carine a regalarci momenti in cui, incredibile, persino io perdevo latte sulla maglietta.
E comunque hanno fatto il loro lavoro e presto andranno in definitivo pensionamento.
Stavolta per sempre. pensiero ancora un po' strano. ma sempre meno.
Sono momenti dolci, quelli dell'allattamento, ma un secondo figlio che pare essere coccolone quanto il primo non mi fa temere di restare a corto di tenerezza.

Sono stanca. Siamo stanchi.
Lo spannolinamento di Topo è concluso per il fattore pipì. In alto mare marrone sul fronte cacca.
Un giorno potremo dirci fuori anche da questo.
al momento,il mare di merda in cui nuotiamo su altri fronti porta in secondo piano il lavaggio mutande marroni.
E' quasi primavera. O forse è proprio vera primavera. Con gli alti e bassi del clima e la pioggerellina (che la poesia diceva essere "di marzo").

A volte con Patato ci piazziamo in mezzo alle margherite e lui felicemente le esplora e spesso ci pasteggia pure, mentre Topo insegue una lucertola o fa gare in bici con gli amichetti.

Io cerco di non grattarmi che se no è solo peggio.

Arrivano gli asparagi dal contadino e ho imparato a fare un perfetto minestrone tutto a mano, che a tritare le verdure con le lame del moulinex non era la stessa cosa.

E' primavera.

Patato vuole camminare.

I miei figli cominciano, per brevi istanti, a giocare insieme.

4 commenti:

  1. Ma perché esistono donne che hanno più figli e portano avanti la loro vita su più fronti in maniera impeccabile? Non credo, o quanto meno penso che più per orgoglio femminile, meno per solidarietà, amano farlo credere a chi come te si palesa per quello che è, un essere umano.
    Non credo ai miracoli e meno a chi cerca di propinarmene di assurdi.
    Se vuoi provare a gestire tutto senza grosso affanno devi avere aiuti o devi fare rinunce, il che implica accontentarsi su qualcosa.

    Personalmente avrei potuto contare su una nonna desiderosa di sostituirsi a me, ma per come abbiamo scelto di crescere ed educare Topina, tutto questo sarebbe stato impossibile.
    Quindi accetto l'affanno quotidiano di una mamma che vive in una grande città, che ha una figlia piccola che va al nido ahimè privato e gestisce famiglia e una casa da sola.
    E se capita il confronto con qualcuna non mi vesto da Wonder Woman e stimo quelle che come te hanno il coraggio di dire "sono tanto stanca, ma felice"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il mio guaio è che io un aiuto lo vorrei pure :-D ...ma a parte dirmi" fatti aiutare" nessuno fa altro...

      Elimina
  2. Sono d'accordo con selia, chi ce la fa senza stressarsi ha aiuti esterni, se no non si spiega. E comunque non c'è solo il cosa fai, ma anche il come. Magari sono super perfette ma piazzano i figli col naso sul tablet per ore mentre loro cucinano o puliscono casa. ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Immagino che sì, abbiano qualche aiuto. Che poi molte considerano i nonni come "normalità", non come aiuti in più-...magari non li contano. Me la racconto così :)

      Elimina