venerdì 3 aprile 2020

Quotidianità

C'è una quotidianità fatta di routine che si ripetono, più o meno rigide.
Io sono quella rigida, anche se preferisco rigorosa.
Lo faccio per i bambini, ma anche molto per me stessa, perchè sto cominciando ad incrinarmi...e non posso permettermelo.
Ci sono i momenti duri, quelli in cui vorrei solo scappare lontanissimo e urlare, come nella versione cupa di un film di Fantozzi. Ricordo la scena del pomodorino..o qualcosa di simile. Ecco. Una cosa così.
Non posso permettermi neanche questo, perchè se faccio tanto di allontanarmi per andare in bagno, mi stanano subito anche lì.
Ci sono momenti in cui faccio e ricevo telefonate, soprattutto legate al lavoro, da colleghe che si sentono soverchiate dalla tecnologica, che fare didattica online alla scuola dell'infanzia è abbastanza straniante di suo...
E ci sono le video lezioni, i messaggi, i powerpoint e tutto quanto, preparati quasi di nascosto strappando i momenti qua e là.
Poi c'è qualche telefonata diversa, mamme, di solito, di amichetti dei bambini. Persone con cui non sono mai stata in confidenza, che forse chissà se rivedrò mai...che mi chiamano e dopo un po' le sento che piangono.
Perchè sono stanche, perchè non sanno come fare con i soldi, o con il lavoro da casa, o con i bambini, o con il marito, o con tutto insieme.
C'è una quotidianità di crisi che è sempre più importante.
Io non so bene in che modo andare avanti, mi aggrappo alla routine, alla pseudo normalità che ci siamo costruiti intorno. E cerco di non chiedermi troppo spesso chi saremo quando finirà. Nè quando mai finirà.

4 commenti:

  1. Anch'io mi chiedo cosa diventeremo dopo tutto questo ... Mi fa paura, ma temo che il Prima non tornerà più... L'unica cosa che mi aiuta a mantenere i piedi per terra è la testa ferma sono loro e la loro quotidianità, i pasti da preparare i giochi da inventare, i litigi da placare... Mi attacco a queste cose concrete e cerco di non volare via chissà dove ..

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    1. i bambini hanno il potere di assorbire il 101%delle energie..anche mentali. e in certi casi in effetti è un bene, se no sarei persa

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  2. Cosa saremo dopo è la domanda martellante di tutto. Certe volte penso, e cerco di cambiare convincermi, che dopo una iniziale "diffidenza sociale" torneremo ad essere quelli di prima. Altre volte, la maggior parte non riesco sinceramente ad immaginare nulla e sento solo un grande senso di oppressione, come se avessi la certezza che qualsiasi cosa sarà quel dopo non sarà bella.

    Guardo i miei figli, i bambini più in generale e mi chiedo che razza di mondo stiamo dando loro, un mondo dove devono rimanere chiusi in casa, dove devono percepire l'altro come un pericolo... No, non avrei voluto questo per loro, non lo avrei voluto per nessuno a dirla tutta.

    Mi auguro quello che ci auguriamo tutti, che la normalità ritorno presto nelle nostre vite e che questo stallo sociale ed economico non faccia troppi danni, sociali, economici e mentali soprattutto.

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  3. io non riesco a non immaginare... ma quello che la mia immaginazione produce mi spaventa. spero sia effetto della paura, e che la realtà mi smentisca presto.

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